Con il messaggio n. 3048/2025, l’INPS ha chiarito cosa accade ai nuclei familiari che hanno presentato domanda di rinnovo dell’Assegno di Inclusione dopo aver terminato le prime 18 mensilità.
Molti si chiedono: “E adesso cosa devo fare?” La risposta è che la domanda di rinnovo non basta: per continuare a ricevere il beneficio economico bisogna seguire precisi passaggi con i Servizi Sociali e i Centri per l’Impiego (CPI).
Vediamo tutto quello che c’è da sapere.
Rinnovo Assegno di Inclusione: il primo passo è l’incontro con i Servizi Sociali
L’Assegno di Inclusione è il sussidio che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza e che spetta alle famiglie con ISEE entro i 10.140 euro in cui è presente almeno un componente o disabile, o minorenne, o over 60 o in condizione di svantaggio. La domanda di rinnovo va presentata al termine dei 18 mesi, durante il mese di sospensione.
Dopo averla presentata, il primo passaggio fondamentale è l’incontro con i Servizi Sociali del proprio Comune. Questo appuntamento serve a:
- Verificare se il percorso di inclusione seguito finora è ancora valido;
- Aggiornare o convalidare l’analisi multidimensionale, cioè la valutazione dei bisogni della famiglia.
Solo dopo questo passaggio sarà possibile far ripartire il contatore dei pagamenti e risolvere eventuali sospensioni della misura.
Se servono altri incontri: scadenza di 90 giorni
Se il primo incontro non basta e serve più tempo per aggiornare l’analisi multidimensionale, i Servizi Sociali fissano un nuovo appuntamento entro 90 giorni.
Durante questo periodo il nucleo percettore dell’Assegno di Inclusione può essere ricontattato dai Servizi Sociali, oppure può presentarsi autonomamente per proseguire il percorso.
Una volta completata (o aggiornata) l’analisi multidimensionale, i Servizi Sociali ridefiniscono:
- Gli impegni dei membri del nucleo familiare.
- I contenuti dei Patti di inclusione sociale e lavorativa.
- Le nuove scadenze per presentarsi ai CPI o ai Servizi Sociali.
Percorso al Centro per l’Impiego: cosa fare e quando
Se uno o più componenti del nucleo sono stati indirizzati verso un percorso lavorativo, ci sono altri due step da rispettare:
- Entro 60 giorni dalla definizione del percorso va firmato il Patto di Attivazione Digitale Individuale (PADI), se non già fatto.
- Subito dopo occorre recarsi al Centro per l’Impiego per firmare o aggiornare il Patto di Servizio Personalizzato (PSP).
Il mancato rispetto di queste scadenze può bloccare il pagamento dell’Assegno di Inclusione.
Attenzione: se, prima dell’appuntamento con i Servizi Sociali, un componente ha già svolto attività con il Centro per l’Impiego (ad esempio, aggiornamento o firma del PSP), allora la scadenza di 60 giorni viene rimandata alla successiva scadenza di 90 giorni. Ma solo se è già stata registrata un’analisi multidimensionale aggiornata da parte dei Servizi Sociali.



