HomeEvidenzaDal 2027 in Pensione 3 Mesi Dopo. Esclusi Usuranti e Precoci

Dal 2027 in Pensione 3 Mesi Dopo. Esclusi Usuranti e Precoci

La manovra di bilancio approvata dal Governo il 17 ottobre conferma che l’adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita. L’allungamento dell’età pensionabile ci sarà, anche se in modo graduale. L’aumento di tre mesi per l’accesso alla pensione — sia per l’età anagrafica che per quella contributiva — non scatterà tutto in una volta, ma sarà distribuito su tre anni.

Aumento “spacchettato” dal 2027

Nel dettaglio, l’età per la pensione di vecchiaia, oggi fissata a 67 anni, crescerà di un mese nel 2027, di due mesi nel 2028, e potenzialmente di altri due mesi nel 2029, se le proiezioni demografiche lo confermeranno.

Lo stesso vale per la pensione anticipata: dagli attuali 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini (un anno in meno per le donne) si passerà a incrementi progressivi. Una misura che, nelle intenzioni del Ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti, serve a rendere l’impatto più sostenibile sia per le casse pubbliche sia per i lavoratori.

Esclusi gli usuranti e i precoci

Dall’aumento resteranno esclusi solo i lavoratori impiegati in mansioni gravose e usuranti, come quelli dell’edilizia, della sanità con turni notturni, gli insegnanti dei nidi e della scuola dell’infanzia, gli autotrasportatori, i conduttori di mezzi pesanti e gli operai agricoli. Per questi lavoratori, che già oggi possono accedere alla pensione anticipata come “precoci”, il requisito resterà congelato. I precoci, secondo la definizione INPS, sono i lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età.

Aumenti anche sulle pensioni minime

La manovra prevede inoltre un aumento di 20 euro sulle pensioni minime, che saliranno da 603,4 a circa 623 euro al mese, considerando anche la rivalutazione dell’inflazione. Gli stanziamenti complessivi per il pacchetto pensioni ammontano a 460 milioni nel 2026, 1,8 miliardi nel 2027 e 1,2 miliardi nel 2028, risorse che copriranno anche le proroghe di Ape sociale, Opzione Donna e Quota 103.

Attesa per la sorte dei 64enni

Resta però aperta una questione chiave: che fine faranno i 64enni. Inizialmente si era ipotizzato di esentarli dall’aumento di tre mesi, ma al momento non ci sono conferme. Se la “gradualità” dovesse valere per tutti, anche loro vedrebbero slittare in avanti l’età pensionabile, seppur di poco.

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