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“Restituire i 2.000 euro sottratti ai lavoratori”: la CGIL prepara la manifestazione del 25 ottobre

Per la CGIL, il vero grande assente nella prossima Legge di Bilancio è la correzione del fiscal drag, quel meccanismo che penalizza i lavoratori dipendenti quando ricevono un aumento di stipendio, facendoli scivolare in una fascia di tassazione più alta e azzerando parte del beneficio salariale.

Secondo le stime del sindacato, la rinuncia ai benefici fiscali e l’aumento delle tasse pagate dai lavoratori negli ultimi due anni ammontano a circa 2.000 euro. Una cifra che, secondo la confederazione, il Governo dovrebbe restituire interamente a chi vive di lavoro e di pensione.

Landini: “Incontro dannoso, nessuna risposta dal Governo”

Il tema – insieme a tutti gli altri – era già stato discusso nell’incontro tra Governo e sindacati, senza tuttavia avere una risposta.

Durissimo il commento del segretario generale Maurizio Landini, all’uscita da Palazzo Chigi dopo l’incontro con l’esecutivo sulla prossima Manovra:

“È stato un incontro dannoso, con nessuna risposta sulle cose che avevamo illustrato. Questa manovra non fa crescere il Paese, non ci sono investimenti e non si affrontano i nodi di fondo come l’emergenza salariale.”

Alla stampa presente fuori dalla sede governativa Landini inoltre spiegava di aver chiesto, come Cgil, “la restituzione della cifra del fiscal drag, con 2.000 euro in più per i lavoratori”, e ha denunciato una pressione fiscale iniqua, dove “a pagare le tasse sono solo lavoratori e pensionati, mentre i profitti restano meno tassati”.

Il leader sindacale ha poi rilanciato la proposta di “un contributo di solidarietà sulle grandi ricchezze oltre i 2 milioni di euro, che riguarderebbe appena 500 mila persone”.

“Nessuna risposta nemmeno sulle pensioni – aveva aggiunto, rilanciando le ragioni della mobilitazionerestano tutte: il Governo, invece di aumentare salari e spesa sanitaria, continua a investire solo in armi”.

Il 25 ottobre la CGIL in piazza: “Più salari, meno tasse, no alla precarietà”

La protesta prenderà corpo il 25 ottobre a Roma, con una manifestazione nazionale senza sciopero, ma con una forte adesione di tutte le categorie lavorative, compreso il sindacato dei metalmeccanici. Il concentramento è previsto in piazza della Repubblica alle 13.30, con arrivo a piazza San Giovanni in Laterano.

Tra le rivendicazioni principali:

aumentare i salari e detassare i rinnovi dei contratti nazionali;

ridurre le tasse a lavoratori e pensionati;

investire in industria, pensioni, sanità e scuola pubblica;

dire basta alla precarietà e rilanciare la contrattazione collettiva.

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