Fino a 3.000 euro all’anno per posto letto alle aziende del turismo che offrono alloggi ai dipendenti a canone ridotto. Previsti anche contributi per ristrutturare immobili e creare nuove “staff house” per il personale.
Con il decreto ministeriale del 18 settembre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 ottobre, il Ministero del Turismo ha dato il via libera agli incentivi per il settore turistico e della ristorazione, pensati per migliorare le condizioni abitative dei lavoratori e favorire l’occupazione stagionale e continuativa.
Incentivi per l’affitto nel turismo
Gli incentivi per l’affitto e l’alloggio nascono dalla legge 113/2025 e si rivolgono:
- ai lavoratori delle strutture turistico-ricettive o degli esercizi di somministrazione alimenti e bevande (come bar, ristoranti, mense, ecc.);
- alle imprese che offrono loro alloggi a canoni calmierati o ristrutturano immobili per uso abitativo.
In totale, gli incentivi sono tre:
- Uno a vantaggio indiretto dei lavoratori, attraverso il canone agevolato;
- Due riservati alle imprese:
- per contributi sull’affitto
- o sulle ristrutturazioni.
Vediamo nel dettaglio come funzionano.
1. Sconto sull’affitto per i lavoratori del turismo
Il primo incentivo, a favore dei dipendenti, è indiretto: consiste nello sconto sul canone di locazione applicato dalle aziende che decidono di partecipare al programma.
I criteri devono essere i seguenti:
- Il canone d’affitto deve essere almeno il 30% inferiore al valore medio della zona.
- I dipendenti beneficiano quindi di un alloggio a prezzo ridotto, vicino al luogo di lavoro.
- Questo incentivo si attiva solo se l’impresa partecipa a uno degli altri due contributi.
2. Contributo fino a 3.000€ all’anno per posto letto alle imprese
Il secondo incentivo è rivolto alle imprese turistiche o di somministrazione alimenti e bevande che offrono alloggi ai propri dipendenti.
Le condizioni sono le seguenti:
- Le aziende possono ricevere un contributo massimo di 3.000 euro all’anno per ogni posto letto, per un periodo che va da 5 a 10 anni.
- Gli alloggi devono trovarsi nella stessa provincia della sede di lavoro, o comunque entro 40 km.
- È valido sia per immobili di proprietà, sia in locazione registrata.
Questo contributo è detto di “parte corrente”, perché aiuta le imprese a sostenere i costi annuali degli affitti destinati ai dipendenti.
3. Contributo a fondo perduto per ristrutturare gli alloggi
Il terzo incentivo è un contributo in conto capitale, cioè un aiuto a fondo perduto per ristrutturare, riqualificare, ammodernare o realizzare alloggi destinati ai lavoratori del turismo (cd. staff house).
- Il progetto deve prevedere almeno 10 posti letto e una spesa tra 500.000 e 5 milioni di euro.
- Gli alloggi devono essere locati a canone ridotto (almeno -30%) per almeno 9 anni.
- È ammesso anche l’acquisto di arredi, impianti e attrezzature (fino al 30% dell’investimento).
- Per le PMI sono ammesse anche le spese di consulenza (fino al 10%).
I lavori devono essere completati entro 24 mesi dalla concessione del contributo.
Come fare domanda: in arrivo l’avviso pubblico
Per tutti gli incentivi, le modalità di domanda e i termini saranno indicati in un apposito avviso pubblico del Ministero del Turismo.
Le domande verranno valutate con una procedura a graduatoria, che tiene conto:
- Dell’ordine cronologico di arrivo (prima arrivi, più chance hai);
- Del merito del progetto, in base a criteri come:
- Numero di posti letto previsti;
- Presenza di certificazioni (es. parità di genere);
- Impatto ambientale o sociale.
Ogni domanda sarà valutata con un punteggio da 0 a 100. Solo chi ottiene almeno 50 punti potrà accedere ai fondi, fino a esaurimento delle risorse disponibili.



