HomeEvidenzaPensionati, l’INPS Avvia i Controlli: Sanzioni Anche Oltre i 100€

Pensionati, l’INPS Avvia i Controlli: Sanzioni Anche Oltre i 100€

L’INPS ha dato il via libera a una nuova fase di controlli sui soggetti abilitati alla compilazione e trasmissione dei modelli RED dei pensionati. Parliamo di CAF, patronati, consulenti del lavoro, professionisti e CED che hanno assistito gli utenti nelle campagne RED degli ultimi anni.

L’Istituto ha comunicato che verrà controllato a campione almeno l’1% delle dichiarazioni trasmesse per accertare la correttezza delle informazioni inviate. Le sanzioni previste sono pesanti: fino a 10 volte il compenso riconosciuto dall’INPS per ogni dichiarazione irregolare.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede il piano di verifica e quali sono i rischi per i soggetti abilitati.

Cos’è il modello RED e chi lo deve presentare

Il modello RED è una dichiarazione che i pensionati titolari di prestazioni collegate al reddito devono inviare ogni anno all’INPS. Serve a comunicare eventuali redditi propri o dei familiari che potrebbero influire sull’importo o sul diritto alla pensione e ad altri benefici sociali.

La compilazione del RED può essere fatta:

  • direttamente dal pensionato, online, con il servizio RED Precompilato;
  • tramite CAF, patronati e altri soggetti abilitati, in base a una convenzione con l’INPS.

Quali sono i controlli dell’INPS sui modelli RED

L’INPS esegue due livelli di controllo sulle dichiarazioni RED:

  1. Controllo automatizzato, già avviato, che verifica dati anagrafici come codice fiscale e stato civile;
  2. Verifica a campione dell’1% dei modelli trasmessi, appena avviata, che punta a controllare l’accuratezza dei dati dichiarati dai soggetti intermediari.

Il campione riguarda le campagne RED:

  • Ordinaria 2020 (redditi 2019),
  • Ordinaria 2021 (redditi 2020),
  • Solleciti 2019 (redditi 2018),
  • Solleciti 2020 (redditi 2019).

Cosa verifica l’INPS nei controlli a campione

Nel dettaglio, l’INPS controllerà se:

  • i dati dichiarati nel RED coincidono con la documentazione fornita dal pensionato;
  • è stata trasmessa tutta la documentazione necessaria alla verifica;
  • ci sono differenze tra i redditi dichiarati nel RED e quelli risultanti al Fisco (Agenzia delle Entrate);
  • il RED auto-dichiarato dal pensionato è stato erroneamente inviato come “documentale”, cioè con l’assistenza di un CAF o patronato.

Come si svolgeranno le verifiche e quali sono le scadenze

Il procedimento sarà così articolato:

  • I soggetti abilitati coinvolti riceveranno una PEC dall’INPS con la richiesta di documentazione.
  • Entro il 15 aprile 2026 dovranno inviare i documenti online all’INPS.
  • L’Istituto valuterà il materiale ricevuto entro il 15 giugno 2026.
  • Seguirà una fase di contro-deduzioni dal 16 giugno al 31 luglio 2026, in cui i soggetti potranno rispondere ad eventuali irregolarità.
  • Entro il 30 settembre 2026 l’INPS chiuderà le verifiche, comunicando se:
    • conferma le irregolarità rilevate;
    • considera regolare la dichiarazione sulla base dei documenti presentati.

Sanzioni INPS: da 1 a 10 volte il compenso

In caso di errori, l’INPS applicherà sanzioni economiche ai soggetti che hanno assistito i pensionati:

  • Errore su codice fiscale o stato civile: sanzione pari a 1 volta il compenso INPS (da circa 8 a 30 euro);
  • Invio di un RED per un pensionato deceduto alla data di sottoscrizione: sanzione di 10 volte il compenso (anche oltre i 100 euro);
  • Altre irregolarità: la sanzione sarà determinata in base alla gravità, senza cumulo, quindi si applica solo la più alta tra quelle rilevate per ogni singolo modello.
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