La detassazione sui rinnovi contrattuali, annunciata dal Governo come uno dei punti qualificanti della legge di bilancio, non riguarderà gran parte dei metalmeccanici. La misura, infatti, prevede un tetto troppo basso per l’agevolazione fiscale e si applica solo agli aumenti dei contratti rinnovati nel biennio 2025-2026. Un limite che, nei fatti, esclude non solo i lavoratori dei livelli medio-alti, ma anche intere categorie di addetti che hanno già rinnovato il contratto.
Questo perchè il limite reddituale annuo per accedere al beneficio fiscale del 5% è 28.000 euro.
Chi resta fuori nei diversi contratti
Per il contratto Federmeccanica-Assistal, la detassazione non si applicherà di certo ai lavoratori inquadrati dal livello C3 in su, cioè a tecnici e impiegati con maggiore esperienza, quadri intermedi e personale specializzato. Nel complesso questo CCNL è applicato a circa 1.700.000 metalmeccanici.
Stessa situazione per il CCNL Unionmeccanica Confapi, dove la misura esclude i dipendenti dal 5° livello in poi, quindi anche il 6°, il 7° e via via tutti gli altri. Complessivamente questo CCNL si applica a circa 400.000 metalmeccanici.
A restare completamente fuori sono poi i 510.000 lavoratori metalmeccanici delle aziende artigiane, poiché il loro rinnovo contrattuale è arrivato in anticipo, nel novembre 2024, mentre la legge di bilancio limita l’agevolazione agli accordi sottoscritti tra il 2025 e il 2026.
Numeri certi non possiamo darne, ma si può dire che la platea di coloro che non avranno alcun effetto da questa “manovra” sono almeno un 1 milione di lavoratori metalmeccanici. Il calcolo ricomprende i 3 CCNL più applicati secondo i dati CNEL. Senza dimenticare altri CCNL firmati da Fim-Fiom-Uilm comunque applicati nel settore: cooperative, automotive, orafi.
Le critiche dei sindacati
Una scelta che, secondo la Cgil, rappresenta un segnale politico chiaro: “Ancora una volta si colpiscono i lavoratori dipendenti – ha denunciato Maurizio Landini – e si lasciano fuori proprio quelli che tengono in piedi la produzione”. Il segretario ha parlato apertamente di “manovra contro il Paese e contro i lavoratori” e invita alla manifestazione del 25 ottobre, sottolineando che “non ci sono investimenti, non si prevede crescita e non si prendono i soldi dove ci sono”. E sulle tute blu ha detto: “la detassazione messa sul rinnovo dei contratti, per l’esiguità del tetto, taglia fuori i metalmeccanici”.
Parole di critica sono arrivate anche da Ferdinando Uliano segretario generale Fim Cisl che – con toni diversi – intervistato da TermoliOnLine.it, ha annunciato che attualmente è in corso una interlocuzione con gli esponenti dell’attuale maggioranza per alzare la soglia sopra ai 28.000 euro.



