Ottobre è un mese importantissimo per moltissimi dipendenti della Pubblica Amministrazione. Con l’emissione ordinaria dello stipendio NoiPA, che ha come data valuta il 23 ottobre 2025, si aggiunge anche l’ultima emissione urgente dei modelli 730 tardivi e del FIS. Questo comporta, per una parte significativa del personale, un doppio accredito sul conto corrente, ognuno corredato da un cedolino distinto.
Due cedolini per chi ha avuto lo stipendio attivato in ritardo
Oltre al pagamento dei modelli 730 e del FIS, avranno due cedolini anche i dipendenti a tempo determinato che non sono rientrati nell’emissione speciale del mese di settembre.
Per questo personale, tuttavia, NoiPA non ha riattivato l’acconto del contratto 2022/2024 identificato con il codice 975 e, per l’eventuale richiesta di attivazione, è necessario inviare una richiesta alla Ragioneria Territoriale che amministra lo stipednio.
Ultima emissione urgente dei modelli 730 tardivi: la prossima a dicembre
Il 23 ottobre 2025 non è solo la data dell’accredito dello stipendio ordinario: è anche il giorno fissato da NoiPA per l’emissione urgente dei modelli 730 tardivi.
Questa emissione riguarda quei dipendenti che hanno inviato la dichiarazione dei redditi tra il 30 settembre e la prima decade di ottobre dopo la chiusura della prima finestra ordinaria. In questi casi, l’Agenzia delle Entrate ha trasmesso i risultati della dichiarazione direttamente a NoiPA, che provvede a:
- Erogare i rimborsi IRPEF spettanti al dipendente (es. per spese sanitarie, figli a carico, mutuo)
- Trattenere gli importi dovuti in caso di debiti fiscali risultanti dal modello 730.
Per quanto riguarda invece i modelli 730 integrativi che vanno a rettificare i precedenti, è prevista un’emissione nel mese di dicembre 2025.
Accredito stipendi NoiPA ottobre 2025: attenzione agli orari e ai ritardi bancari
Gli stipendi ordinari e i rimborsi del 730 sono stati trasmessi da NoiPA con valuta 23 ottobre 2025. Tuttavia, il buon esito dell’accredito dipende anche dagli istituti bancari.
In base alla normativa SEPA, le banche hanno tempo fino alle ore 24:00 del giorno 23 per completare l’accredito. Fino a quel momento, non c’è motivo di allarmarsi se l’importo non risulta ancora disponibile.
Nel caso in cui, trascorse le 24 ore, lo stipendio non sia stato accreditato, è necessario contattare l’ufficio competente per il trattamento economico oppure verificare tramite la piattaforma NoiPA se il cedolino risulta correttamente emesso e contabilizzato.
Quando il cedolino c’è, ma l’accredito non arriva: i casi di blocco
In rari casi, il cedolino NoiPA può risultare visibile e contabilizzato, ma l’accredito può essere bloccato dalle Ragionerie Territoriali dello Stato (RTS). Questo accade in presenza di:
- Aspettativa senza assegni
- Decesso del dipendente
- Cessazione anticipata del contratto di lavoro
In queste situazioni, le RTS hanno facoltà di comunicare alle banche il blocco del pagamento, anche se NoiPA ha già completato l’emissione. Il controllo incrociato con gli archivi amministrativi può richiedere alcuni giorni.
