«Abbiamo appena ricevuto la notizia da parte della Corte dei Conti della certificazione dell’ipotesi di accordo collettivo nazionale del Comparto Sanità e per questo stiamo per far partire le convocazioni alle organizzazioni sindacali per lunedì 27 ottobre alle 14 per sottoscrivere definitivamente il contratto e potrà entrare in vigore».
Lo afferma il presidente della ARAN, Antonio Naddeo. «È un’ottima notizia – ha detto – per cui si conclude questa lunga trattativa che abbiamo avuto sul comparto sanità con la firma definitiva lunedì prossimo».
Il via libera della Magistratura contabile è un passaggio essenziale verso lo sblocco delle risorse per le nuove erogazioni stipendiali.
Aumenti previsti, arretrati in arrivo
L’ipotesi del nuovo CCNL Sanità 2022‑2024 prevede aumenti medi mensili di circa 172 euro lordi per 13 mensilità, variando da un minimo di 115 euro fino a un massimo di circa 193 euro al mese a seconda dell’area e della qualifica.
Per il personale OSS, infermieri e tecnici sono stimati anche arretrati fino a 1.600-2.100 euro lordi, maturati per effetto della decorrenza dal 1° gennaio 2024.
Convocazione sindacale e sblocco aumenti stipendiali
La convocazione ufficiale alle organizzazioni sindacali è fissata per lunedì 27 ottobre alle 14, momento in cui la firma definitiva potrà rendere esecutivo il contratto. L’ARAN precisa che, una volta sottoscritto, l’accordo potrà entrare in vigore e dare avvio agli accrediti per gli arretrati e agli effetti normativi e retributivi.
Un passo avanti, ma restano temi aperti
Il nuovo contratto coinvolge oltre 581.000 lavoratori non medici del servizio sanitario nazionale e della ricerca sanitaria.
Accanto agli aumenti tabellari, arrivano novità normative: valorizzazione delle professioni, nuove indennità, orario di lavoro più flessibile. Ma restano aperti temi come staffing, condizioni organizzative, progressioni di carriera e reali effetti netti per i lavoratori dopo la tassazione.



