Si sono svolti il 22 e 23 ottobre i primi due giorni di trattativa programmati tra Federmeccanica, Assistal e le delegazioni di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici e dell’installazione di impianti.
Sono stati affrontati i seguenti temi: Sicurezza sul lavoro, Formazione, Inquadramento, Informazione/consultazione, Partecipazione, Politiche di genere e altri istituti (Campo di applicazione, Osservatorio nazionale, Malattia, Lavoratori stranieri, Diritti sindacali).
Il confronto e il metodo di lavoro
Federmeccanica e Assistal spiegano che “è stato ripreso il lavoro già fatto in sede di Commissione sui diversi punti per approfondirli e svilupparli ulteriormente in un’ottica negoziale”.
“La convocazione delle delegazioni al completo e lo svolgimento delle trattative in delegazioni ristrette – prosegue la nota – hanno permesso di coniugare un ampio coinvolgimento con un approccio operativo“. Aspetti molto positivi, questi, per proseguire verso il rinnovo del CCNL scaduto il 30 giugno 2024. La conferma arriva anche da alcune dichiarazioni degli Industriali.
“Qualche margine di possibile convergenza, ma diverse distanze”
Nel comunicato congiunto, le associazioni datoriali sottolineano che “nel corso dei lavori è emerso qualche margine di possibile convergenza e sono state registrate diverse distanze tra le rispettive posizioni”.
“Continueremo a impegnarci con spirito propositivo e costruttivo – aggiungono Federmeccanica e Assistal – per cercare soluzioni con l’obiettivo di trovare un equilibrio sui singoli aspetti e nell’insieme“. Dichiarazioni che lasciano intravedere un moderato ottimismo ma nel complesso i segnali che arrivano non sono di un negoziato che sta volgendo a conclusione. E’ possibile che le giornate calendarizzate per fine mese non siano utili per la firma.
Trattativa in salita, firma lontana
Il negoziato riprenderà il 30 e 31 ottobre, quando al centro del confronto entreranno temi come orario di lavoro, mercato del lavoro, appalti e politiche attive. Solo dopo si affronterà la parte economica.
Per ora la sensazione è che, nonostante gli “spiragli” registrati dalle controparti, la firma del nuovo contratto non arriverà neppure a fine mese. Tuttavia, come spesso accade ai tavoli dei metalmeccanici, tutto può ancora cambiare all’improvviso.
A favorire il rinnovo potrebbe, poi, l’annunciato intervento del Governo finalizzato a detassare gli aumenti salariali portati dagli accordi di rinnovo dei CCNL. Per chi ha reddito fino a 28.000 euro, in busta paga gli aumenti erogati nel 2026 verrebbero tassati solo al 5%. Un beneficio importante che i sindacati puntano ad estendere anche ai lavoratori con reddito almeno fino a 40.000 euro e per questo chiedono al Governo di intervenire subito con una modifica durante l’iter parlamentare. Diversamente, circa il 60-70% dei lavoratori metalmeccanici starebbero fuori dalla misura incentivante.



