HomeEvidenzaBonus Aziende: Risparmiati fino a 520€ al Mese Assumendo Questi Lavoratori

Bonus Aziende: Risparmiati fino a 520€ al Mese Assumendo Questi Lavoratori

Sta per scadere una delle principali finestre annuali dedicate alle imprese che collaborano con il sistema penitenziario. Il 31 ottobre, infatti, è il termine ultimo per presentare le richieste relative a un bonus fiscale destinato a chi assume detenuti. Una misura che si rinnova ogni anno e che rientra tra gli strumenti previsti dalla Legge Smuraglia, pensata per promuovere l’inclusione sociale attraverso il lavoro.

Ma chi riguarda esattamente questa agevolazione? E come funziona nel dettaglio il beneficio? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Come funziona il bonus: credito d’imposta fino a 520 euro al mese

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta mensile, riconosciuto alle imprese che impiegano detenuti che stanno scontando la loro pena. Il beneficio è commisurato alla retribuzione corrisposta e può arrivare fino a un massimo di 520 euro al mese per ogni lavoratore assunto.

Il bonus è applicabile anche in caso di contratti part-time e può essere richiesto per ogni mese di lavoro effettivamente svolto. In questo caso però il tetto massimo dell’agevolazione scende a 300 euro mensili.

Si tratta, in sostanza, di una forma di incentivo che riduce il costo del lavoro e allo stesso tempo favorisce il reinserimento sociale attraverso l’occupazione.

A chi è rivolto il bonus

Questo bonus fiscale è rivolto esclusivamente alle aziende che intendono assumere persone soggette a carcerazione, regolarmente autorizzate a svolgere un’attività lavorativa.

Si tratta dunque di persone attualmente sottoposte a misure detentive, impiegate:

  • in attività lavorative esterne agli istituti (come in regime di semilibertà),
  • oppure in lavori all’interno del carcere, ma non alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria.

Per richiedere il bonus le imprese devono instaurare un rapporto di lavoro diretto con il detenuto per almeno 30 giorni, nel rispetto dei contratti collettivi nazionali e delle normative vigenti.

Il credito d’imposta spetta, inoltre, se il rapporto di lavoro è iniziato mentre il soggetto era “ristretto”:

  • per i 18 mesi successivi alla cessazione dello stato detentivo per i detenuti e internati che hanno beneficiato della semilibertà o del lavoro esterno;
  • per i 24 mesi successivi alla cessazione dello stato detentivo nel caso di detenuti e internati che non hanno beneficiato della semilibertà o del lavoro all’esterno.

Sgravi anche per la formazione

Gli stessi sgravi si applicano anche alle imprese che svolgono attività di formazione. A patto però che al periodo di formazione segua l’immediata assunzione per un tempo minimo corrispondente al triplo del periodo di formazione per il quale l’impresa ha fruito dello sgravio.

Tre tappe per ottenerlo: le scadenze da rispettare

Il percorso per ottenere il bonus fiscale è articolato in tre scadenze fondamentali:

  1. Entro il 31 ottobre, le aziende devono presentare domanda agli istituti penitenziari, indicando l’ammontare complessivo del credito d’imposta di cui intendono fruire per l’anno successivo. Nel totale vanno incluse anche le somme per il periodo post detentivo e quello dedicato all’attività di formazione.
  2. Le direzioni carcerarie trasmettono le richieste ai provveditorati regionali, i quali entro il 15 novembre devono farle pervenire al DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria).
  3. Entro il 15 dicembre, il DAP definisce e invia l’importo massimo spettante a ciascuna azienda beneficiaria all’Agenzia delle Entrate, che provvederà a gestire il credito.

Successivamente, l’elenco con gli importi sarà pubblicato online sul sito del Ministero della Giustizia.

Quanti sono i detenuti lavoratori oggi in Italia?

Secondo i dati riportati da Il Sole 24 Ore di lunedì 20 ottobre e raccolti nel report “Recidiva zero” di Censis, attualmente sono 21.235 i detenuti impiegati in attività lavorative. Si tratta del 34,3% dei detenuti totali.

Di questi, 18.063 lavorano per l’Amministrazione Penitenziaria o sono coinvolti in attività interne all’istituto. I restanti 3.172 svolgono invece lavori per aziende o cooperative esterne, in particolare in ambiti come la manutenzione, il facchinaggio, l’agricoltura o i servizi generali.

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