La firma definitiva del contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 del comparto Sanità è attesa per lunedì 27 ottobre 2025. Secondo quanto anticipato da Il Messaggero, dopo mesi di attesa, il via libera porterà con sé un pacchetto di aumenti medi mensili di 172 euro lordi e il pagamento degli arretrati a novembre, stimati tra 900 e 1.270 euro per ciascun dipendente.
L’accordo riguarda 581.000 lavoratori del Servizio sanitario nazionale non medici: infermieri, ostetriche, tecnici, operatori socio-sanitari e personale amministrativo. Si chiude così una lunga trattativa che aveva già ricevuto il via libera preliminare dell’Aran prima della pausa estiva.
Aumenti in busta paga da 172 euro e arretrati fino a 1.300 euro
L’intesa economica porterà incrementi tabellari medi di 145 euro lordi al mese, cui si aggiungono le nuove indennità specifiche:
16,91 euro per il pronto soccorso,
3,38 euro per l’indennità infermieristica,
7,06 euro di specifica professionale.
Complessivamente, l’aumento medio stimato supera i 170 euro mensili, mentre gli arretrati – che coprono il periodo 2022-2024 – dovrebbero essere accreditati con lo stipendio di novembre, come confermato da Il Messaggero in vendita in edicola oggi.
Gli adeguamenti riguardano tutto il personale non dirigenziale del comparto Sanità e si applicano anche a chi lavora in amministrazione o nei servizi socio-sanitari.
Stop ai turni notturni per chi ha più di 60 anni
Una delle novità più rilevanti del contratto è l’introduzione dello stop ai turni notturni per gli operatori sanitari over 60. La misura, richiesta da tempo dai sindacati, punta a tutelare la salute e la sicurezza di chi opera in reparti particolarmente usuranti.
Il contratto interviene anche sul fronte della sicurezza negli ospedali, dopo l’aumento delle aggressioni agli operatori. Le aziende sanitarie dovranno farsi carico delle spese legali in caso di violenze subite dal personale, mentre vengono fissati nuovi limiti alla pronta disponibilità, per evitare che venga usata come copertura ordinaria delle carenze di organico.
Verso il rinnovo 2025-2027: attesa per nuovi aumenti
Con la firma del 27 ottobre, il comparto Sanità chiude ufficialmente la partita 2022-2024 e si prepara alla nuova trattativa per il triennio 2025-2027. Il Ministero della Salute punta a definire il prossimo rinnovo entro il 2026, con un incremento medio del 6,5%.
Nel frattempo, il governo sta valutando un aumento dell’indennità di turno per far fronte alle difficoltà del personale e alle carenze strutturali dovute a pensionamenti e dimissioni volontarie.
Dunque gli arretrati di novembre rappresentano dunque il primo passo di un percorso più ampio che mira a restituire potere d’acquisto a chi, negli anni più difficili della pandemia e dell’emergenza sanitaria, ha garantito la tenuta del sistema pubblico.



