Francesco Lauria, ricercatore e formatore dello storico Centro Studi CISL di Firenze, è stato licenziato per “giusta causa” il 24 ottobre 2025. La notizia è stata ripresa anche da alcuni giornali nazionali, tra cui, Il Fatto Quotidiano, Il Manifesto, Repubblica.
Secondo quanto riportano varie testate, il provvedimento è arrivato dopo un lungo procedimento disciplinare con 25 addebiti. Tra questi, la diffusione di scritti critici verso la linea confederale e la segreteria guidata da Luigi Sbarra prima e Daniela Fumarola oggi, in particolare sui rapporti del sindacato con il governo Meloni.
A scatenare la frattura sarebbero state alcune prese di posizione pubbliche di Lauria e un saggio dedicato alla storia della CISL, in cui aveva segnalato derive burocratiche e la perdita della dimensione partecipativa originaria. Il saggio, in bozza, non sarà pubblicato.
La decisione della CISL
La segreteria confederale, dopo la sospensione cautelare del 9 ottobre, ha deciso di procedere con il licenziamento.
La motivazione ufficiale parla di violazioni disciplinari e di comportamenti “lesivi dell’immagine dell’organizzazione”.
Ma molti nel mondo sindacale e accademico parlano di un licenziamento politico, che punirebbe un dissenso interno del Ricercatore, alla CISL da più di 15 anni.
L’impugnazione del licenziamento
Con una lettera del 29 ottobre 2025, Lauria – assistito dall’avvocato Daniela Breschi – ha impugnato l’atto, definendolo “nullo, illegittimo e discriminatorio”.
Nel documento chiede di poter riprendere servizio al Centro Studi di Firenze e di essere risarcito per i danni patrimoniali e morali subiti.
Dichiara inoltre che, trascorsi 15 giorni senza risposta, considererà chiuso ogni tentativo di conciliazione.
Ecco il testo della lettera indirizzata alla CISL con cui si comunica l’impugnazione del licenziamento:

Un caso che scuote il sindacato
Il licenziamento di un ricercatore da parte di un sindacato è un fatto raro e ha suscitato reazioni indignate. Anche per le modalità (la sospensione, si è parlato anche di intercettazioni illecite, ecc.).
Numerosi ex dirigenti sindacali e studiosi hanno espresso solidarietà a Lauria, parlando di “epurazione interna”. Molti stanno sostenendo il ricercatore attraverso un raccolta fondi che possa permettergli di sostenere le spese legali.
La vicenda apre una riflessione profonda sulla libertà di pensiero dentro le organizzazioni che dovrebbero difenderla.



