HomeEvidenzaTaglio Accise, il Governo blocca gli Aumenti salariali per 110.000 lavoratori

Taglio Accise, il Governo blocca gli Aumenti salariali per 110.000 lavoratori

Con la legge di bilancio 2026, il Governo introduce un cambio importante sulle accise dei carburanti, ma le coperture economiche per finanziare l’intervento rischiano di pesare su un altro fronte: quello dei lavoratori del trasporto pubblico locale (TPL).

Secondo quanto emerge dal testo della Manovra 2026, l’articolo 30 prevede un “doppio movimento” alla pompa: una riduzione dell’accisa sulla benzina di 4,05 centesimi al litro e, contemporaneamente, un aumento della stessa misura per il gasolio.

Un’operazione che l’Esecutivo giustifica come un allineamento delle aliquote “per superare un sussidio considerato ambientalmente dannoso dall’Unione Europea”, ma che – secondo alcuni – sarebbe stata finanziata dirottando le risorse originariamente destinate agli aumenti contrattuali del personale TPL, previsti nel CCNL Autoferrotranvieri 2024-2026.

Accise rimodulate, aumenti bloccati: le due facce della Manovra

La Manovra 2026, bollinata dal Governo e pronta per l’esame parlamentare, modifica le accise portando benzina e gasolio allo stesso livello: 672,90 euro ogni 1.000 litri.
Tradotto in termini pratici, significa un taglio di circa 4,94 centesimi al litro sulla benzina (tenendo conto dell’IVA al 22%) e un aumento equivalente sul diesel.

Il risultato?

  • Un risparmio di circa 2,47 euro per un pieno di benzina (50 litri).
  • Un aggravio della stessa entità per chi usa il diesel.
  • A fine anno, un bilancio di circa 33 euro risparmiati per chi viaggia a benzina e 25 euro in più di spesa per chi guida un’auto a gasolio.

Ma dietro questa apparente compensazione si nasconderebbe una partita di coperture: le risorse inizialmente stanziate per garantire gli aumenti da 240 euro mensili ai 110.000 lavoratori del trasporto pubblico locale sarebbero state congelate per finanziare proprio questa rimodulazione delle accise.

Il nodo delle risorse

Nel testo della Manovra, all’articolo 30, si parla di “superamento del sussidio ambientalmente dannoso”, ma non si esplicita da dove provengano esattamente le coperture.

Proprio qui, secondo le analisi degli esperti, si celerebbe il trasferimento delle risorse originariamente destinate al rinnovo del contratto TPL.

Il risultato è che gli aumenti, attesi da mesi e già previsti nel CCNL Autoferrotranvieri 2024-2026, rischiano di saltare o slittare, vanificando l’intesa siglata tra Governo e parti sociali appena pochi mesi fa.

Un “effetto collaterale” della Manovra che lascia l’amaro in bocca: da una parte, un piccolo sconto alla pompa di benzina. Dall’altra, un nuovo stop alle retribuzioni di chi ogni giorno garantisce autobus e trasporti locali in tutto il Paese.

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