Dopo oltre tre anni di attesa, arriva il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per i portieri e gli addetti alle pulizie dipendenti da proprietari di fabbricati, che interessa circa 40mila lavoratori in tutta Italia.
L’ipotesi di accordo è stata firmata dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs insieme a Confedilizia, in rappresentanza della proprietà edilizia. Il nuovo contratto sarà in vigore dal 1° novembre 2025 al 31 ottobre 2028.
Aumenti retributivi in tre fasi
L’intesa prevede un aumento economico complessivo di 209 euro a regime per il livello A3 (portieri con pulizie e alloggio), con importi riproporzionati per gli altri livelli.
Gli incrementi saranno erogati in tre tranches:
– 154,28 euro da gennaio 2026,
– 27,19 euro da gennaio 2027,
– 27,73 euro da gennaio 2028.
Si tratta di un adeguamento che tiene conto dell’andamento inflattivo e dell’esigenza di migliorare il potere d’acquisto dei lavoratori del settore.
Una tantum di 1.500 euro per coprire il triennio 2023-2025
Per compensare il periodo di mancato rinnovo (2023-2025), è stato concordato il pagamento di un’una tantum di 1.500 euro per i profili A3/A4, da corrispondere in tre rate:
– 500 euro alla firma del contratto, quindi con il cedolino di ottobre o, in alternativa, con quello di novembre,
– 500 euro con la mensilità di giugno 2026,
– 500 euro con quella di giugno 2027.
L’importo sarà riproporzionato per le altre figure professionali in base al livello di inquadramento.
Più tutele, prevenzione e commissione di studio sul ruolo dei portieri
Tra le novità contrattuali figurano miglioramenti nel trattamento economico di malattia, una nuova indennità per il servizio di ricezione e consegna delle chiavi, e una giornata di permesso retribuito per visite di prevenzione. Estesa inoltre ai familiari fiscalmente a carico l’assistenza sanitaria integrativa.
Il rinnovo istituisce anche una commissione paritetica per aggiornare ruoli e mansioni, contrastare il dumping contrattuale e valorizzare le professionalità del settore.
Soddisfazione dei sindacati: “Un risultato che restituisce dignità e prospettiva a lavoratori essenziali nella gestione degli stabili”, dichiarano Filcams, Fisascat e Uiltucs.



