Il 31 ottobre 2025 è stato ufficialmente firmato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il settore Laterizi e Manufatti Industria, che coinvolge circa 18 mila lavoratrici e lavoratori in tutta Italia.
L’intesa è stata raggiunta tra FenealUil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil e le controparti di Confindustria Ceramica – Raggruppamento Laterizi e Assobeton, dopo una trattativa intensa e attesa da mesi. Il precedente contratto era scaduto il 30 settembre 2025.
Aumenti in quattro tranche fino a 205 euro
L’accordo prevede un aumento salariale complessivo a regime di 205 euro (parametro 136, addensamento medio), distribuito in quattro tranche:
- 90 euro da ottobre 2025;
- 55 euro da luglio 2026 (questo aumento sarà beneficiario della detassazione prevista dalla Manovra di Bilancio);
- 55 euro da luglio 2027;
- 5 euro da luglio 2028.
Gli incrementi saranno visibili dalla busta paga di novembre, con l’arretrato di ottobre, considerato che i cedolini di ottobre sono già chiusi dopo la rilevazione delle presenze.
L’incremento rappresenta un aumento medio del 14,7%, che garantisce la piena copertura dell’inflazione previsionale e recupera parte del potere d’acquisto perso nel precedente triennio. Il montante complessivo dell’accordo ammonta a circa 6.000 euro per ciascun lavoratore.
Ecco le tabelle complete con tutti gli aumenti per i singoli livelli di inquadramento/parametri:

Maggiori tutele su previdenza e sanità integrativa
Il rinnovo non si limita ai salari. È stato infatti previsto un incremento dello 0,20% del contributo aziendale al Fondo pensione Arco: lo 0,10% scatterà dal 1° luglio 2026, e un ulteriore 0,10% dal 1° gennaio 2028, portando così la quota complessiva al 2%.
Inoltre, dal 1° gennaio 2026, le aziende verseranno 5 euro in più al mese al Fondo sanitario Altea, raggiungendo un totale di 15 euro. Questo permetterà l’accesso a piani di assistenza sanitaria più ampi e tutelanti.
Contratto triennale confermato
Le parti hanno infine deciso di mantenere la durata triennale del contratto, respingendo la proposta di estensione a quattro anni. Una scelta fatta per garantire aggiornamenti più rapidi e puntuali delle condizioni economiche e normative del settore.



