Da qui alla fine del mese di novembre le scuole italiane potrebbero fermarsi fino a quattro giorni (escluse le domeniche), in particolare in Veneto, Campania, Puglia. Ma non solo. Tra seggi elettorali da allestire, decisioni differenziate dei Comuni e uno sciopero generale già proclamato, il calendario scolastico rischia di subire nuove interruzioni a ridosso delle festività di dicembre.
Chiusura per le elezioni regionali: sabato 22 novembre
Il primo giorno interessato è sabato 22 novembre, data in cui molti istituti saranno chiusi per consentire l’allestimento dei seggi in vista delle elezioni regionali del 23 e 24 novembre.
La chiusura potrebbe riguardare esclusivamente le scuole che ospitano i seggi e dipende dalle disposizioni dei singoli Comuni, ma il quadro che si sta delineando nelle tre regioni coinvolte punta verso una sospensione generalizzata delle lezioni per quella giornata.
Lunedì 24 novembre: stop per il secondo giorno di voto
Il secondo giorno interessato è lunedì 24 novembre, in cui si svolgerà la seconda giornata di voto. In quasi tutti i Comuni di Veneto, Campania e Puglia le scuole sede di seggio rimarranno chiuse.
I dirigenti scolastici stanno già informando le famiglie sulle modalità di sospensione delle lezioni, mentre alcuni istituti stanno predisponendo attività a distanza per limitare i disagi.
Martedì 25 novembre: riapertura decisa Comune per Comune
La giornata più variabile è martedì 25 novembre, quando i seggi verranno smontati.
La riapertura delle scuole non è uniforme: alcuni Comuni hanno già stabilito la ripresa delle lezioni il 26 novembre (mercoledì), altri prevedono di riaprire proprio il 25.
La decisione dipende dalle tempistiche di riconsegna degli edifici e dalle necessità organizzative locali.
Venerdì 28 novembre: nuovo stop per lo sciopero generale
Il quarto giorno di possibile chiusura è venerdì 28 novembre, quando si terrà lo sciopero generale nazionale proclamato da USB e supportato da altri sindacati di base.
L’adesione si preannuncia alta, soprattutto tra docenti e personale ATA, e molte scuole hanno già avvisato che, in caso di servizio non garantito, i dirigenti scolastici potrebbero disporre la chiusura totale dell’istituto, come anche accaduto in occasione della protesta del 3 ottobre scorso.
Un’ulteriore giornata di stop che, sommata alle chiusure per le elezioni, rischia di trasformare l’ultima parte di novembre in un periodo di forte instabilità per studenti e famiglie.



