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Contratto Metalmeccanici, riparte il negoziato: tre giorni decisivi per chiudere l’accordo entro l’8 dicembre

Il negoziato per il rinnovo del CCNL Metalmeccanica Industria è ripartito oggi, 19 novembre, e proseguirà anche domani 20 e dopodomani 21 novembre. Si apre così una nuova fase della trattativa tra Federmeccanica-Assistal e le organizzazioni sindacali, in un clima in cui la necessità di trovare una mediazione diventa sempre più urgente.
I lavori si concentreranno sui nodi ancora irrisolti: salario, inquadramento, diritti, conciliazione vita-lavoro e relazioni industriali. Su questi capitoli resta una distanza significativa tra le parti, e le prossime ore serviranno a verificare se esistono spazi reali per costruire un compromesso.

Le distanze da colmare nei prossimi tre giorni

Le tre giornate di trattativa sono state convocate per ridurre il divario che ancora separa sindacati e parte datoriale. Le posizioni restano lontane soprattutto sugli aumenti salariali richiesti da Fiom, Fim e Uilm e sulla volontà, da parte di Federmeccanica-Assistal, di mantenere un impianto negoziale molto prudente sul fronte economico.

Per i sindacati la priorità è garantire incrementi reali, assorbire l’inflazione accumulata e dare ai lavoratori un segnale forte dopo anni di perdita del potere d’acquisto.
Gli industriali puntano invece a un rinnovo “sostenibile”, da lasciare neutro sul costo del lavoro.

Verso un nuovo incontro a fine mese

Già oggi si dà per scontato che, anche dopo i tre appuntamenti del 19-21 novembre, servirà un aggiornamento del negoziato entro la fine del mese. Questo passaggio sarebbe decisivo per capire se si può arrivare a un’intesa oppure se la trattativa scivolerà verso dicembre senza un accordo.

L’obiettivo (non dichiarato) degli industriali: chiudere entro l’8 dicembre

In ambienti industriali circola un obiettivo preciso: chiudere il rinnovo entro l’8 dicembre.
A spingere in questa direzione sono in particolare le imprese multilocalizzate di grandi dimensioni, che considerano strategico arrivare a un accordo prima dello sciopero generale del 12 dicembre, proclamato dalla Cgil con l’adesione della Fiom.

La logica è chiara: se gli aumenti del nuovo contratto venissero annunciati prima dell’astensione, molti lavoratori potrebbero rinunciare a scioperare. Come si dice negli ambienti industriali, “l’operaio che vede arrivare soldi in busta paga ci pensa due volte prima di fermarsi”. Intanto l’attesa sale e i lavoratori si aspettano un aumento in busta paga già da gennaio di almeno 100 euro, in linea con gli altri settori industriali.

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