INPS ha ricordato sui suoi canali social che è ancora possibile richiedere il bonus nuovi nati da 1.000 euro per i figli nati o adottati nel corso del 2025.
È un’occasione preziosa per le famiglie, soprattutto ora che il contributo è pienamente operativo, e può fare davvero la differenza per le spese iniziali legate all’arrivo di un bambino.
A chi spetta il bonus da 1.000 euro: i beneficiari
Il contributo è stato introdotto per la prima volta nel 2025 ed è riservato a:
- genitori di un minore nato o adottato (anche in affido preadottivo) dal 1° gennaio 2025,
- che siano cittadini italiani, cittadini UE o cittadini extracomunitari con permessi di soggiorno specifici (lungo periodo, lavoro, ricerca, ecc.),
- residenti in Italia al momento della domanda,
- con ISEE minorenni non superiore a 40.000 euro annui.
È importante notare che, nel calcolo dell’ISEE, non vengono considerati gli importi già erogati per l’Assegno Unico per eventuali altri figli fino a 21 anni.
Come richiedere il bonus ed entro quando
La domanda può essere presentata online sul sito INPS, tramite il servizio dedicato del portale MyINPS. In alternativa, è possibile rivolgersi al Contact Center Multicanale o a patronati.
Il termine per la presentazione della domanda è stato esteso: per richiederlo ci sono fino a 120 giorni dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del minore. Prima erano solo 60.
Non c’è quindi una scadenza univoca e assoluta per beneficiare del bonus: la domanda può essere presentata in ogni momento, a patto che lo si faccia entro i 120 giorni dall’evento. Lo ricorda anche INPS in un post sui social:

Bonus Nuovi Nati confermato anche per il 2026
Una buona notizia per chi sta pensando di ampliarsi: l’approvazione della misura è rinnovata anche per l’anno 2026.
Questo significa che chi è incinta ora e il prossimo anno partorirà o chi sta pensando di avere un figlio nel 2026, potrà comunque beneficiare del bonus da 1.000 euro, a patto di rispettare i requisiti previsti.
L’unica cosa da sapere è che i pagamenti non sono dei più celeri: possono passare anche molte settimane dall’invio della domanda all’effettivo accredito. INPS, infatti, può metterci fino a 30 giorni per elaborare la pratica.
Inoltre, non ci sono date prefissate per il pagamento: tutto dipende da quando si presenta la richiesta e da quanto impiega INPS a effettuare le lavorazioni.
Perché è un aiuto importante (e cosa significa per le famiglie)
Questo bonus una tantum è pensato per dare un sostegno reale nei primi momenti dopo la nascita o l’adozione: non è ricorrente, ma può coprire costi imprevisti come pannolini, visite o attrezzatura baby.
Inoltre, l’ISEE limite relativamente “alto” (40.000 euro) rende la misura accessibile anche a molte famiglie della classe media, non solo a chi ha redditi bassissimi.
Infine, è cumulabile con l’Assegno Unico.



