Dopo mesi di attesa, pressioni sindacali e passaggi politici, il rinnovo dei contratti dei dipendenti statali entra finalmente nel vivo. Il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, ha firmato l’atto di indirizzo che sblocca ufficialmente la trattativa per il contratto 2025-2027, mettendo sul tavolo quasi 10 miliardi di euro destinati agli aumenti retributivi.
Una svolta che arriva mentre l’ARAN convoca i sindacati – tra cui UILPA – per il 3 dicembre, data che segna l’avvio formale del negoziato per il CCNL Funzioni Centrali 2025-27, con l’obiettivo dichiarato di chiudere in tempi rapidi.
Un traguardo che i sindacati definiscono “una buona notizia” e il risultato di un anno di rivendicazioni continue.
Statali, il nuovo contratto 2025-2027 prende forma
Il governo punta a fare ciò che negli anni scorsi è stato spesso impossibile: definire per tempo la cornice economica dell’intero triennio.
Per le Funzioni Centrali, la trattativa partirà a inizio dicembre, seguita da Sanità, Enti territoriali, Scuola e Ricerca.
L’obiettivo del Ministero è chiaro: chiudere un contratto triennale entro la sua stessa scadenza.
Gli aumenti previsti: fino a 184 euro lordi al mese
Secondo le prime stime tecniche elaborate dall’Aran:
- 2025: arriveranno + 103 euro lordi al mese (1.339 euro annui),
- 2026: + 41 euro,
- 2027: + 40 euro.
Il totale degli incrementi a regime ammonta fino a 184 euro lordi mensili, comprensivi del recupero dell’indennità di vacanza contrattuale.
Già da gennaio 2025 i lavoratori percepiscono un anticipo di circa 30 euro, che sarà poi riassorbito con l’entrata in vigore del contratto.
Una volta sottratto l’effetto inflazione, gli aumenti reali ammonterebbero a circa 29 euro mensili.
Quasi 10 miliardi per il rinnovo per 3,4 milioni di lavoratori statali
La Legge di Bilancio 2025 ha stanziato quasi 10 miliardi per coprire il rinnovo del triennio 2025-2027. Risorse che – come rivendicato dalla UILPA – erano già previste nella precedente manovra e confermate anche nel nuovo Ddl Bilancio, ora in discussione al Senato.
Gli aumenti complessivi previsti per il “doppio triennio” (2022-2024 già chiuso + 2025-2027 in apertura) sono:
- Funzioni Centrali: 165 + 158 = 323 euro
- Scuola: 150 + 143 = 293 euro
- Funzioni Locali: 140 + 150 = 290 euro
- Sanità: 187 + 184 = 371 euro
Si tratta di una delle stagioni contrattuali più pesanti in termini di risorse degli ultimi anni, considerando che il settore pubblico impiega 3,4 milioni di lavoratori, con una retribuzione media di 35.350 euro.
UILPA: “Una buona notizia. La contrattazione torna centrale”
Il comunicato UILPA segue la scia dell’annuncio del Ministero, sottolineando come la convocazione del 3 dicembre all’ARAN rappresenti un risultato dell’azione sindacale degli ultimi 12 mesi.
La UILPA rivendica in modo diretto:
- di aver contribuito a sbloccare il percorso del rinnovo,
- di aver reso possibile un avvio negoziale anticipato,
- di aver riportato la contrattazione al centro del confronto sul lavoro pubblico.
Secondo il sindacato, c’è finalmente la possibilità – “per la prima volta da moltissimi anni” – di chiudere un contratto triennale nei tempi previsti, con aumenti a regime entro la scadenza del 2027.
Quando arriveranno i primi aumenti in busta paga
Nel comunicato, la UILPA chiarisce anche un punto decisivo per i lavoratori: la prima tranche di aumenti – con decorrenza 1° gennaio 2025 – potrebbe essere erogata già nei primi mesi del 2026.
Una tempistica che dipenderà dalla velocità delle trattative, ma che questa volta sembra davvero realistica, vista la cornice economica già definita.



