Il Rapporto 2025 “Family (Net) Work” di Assindatcolf lancia un segnale preoccupante: mentre l’Italia invecchia e cresce la richiesta di assistenza, il lavoro nero tra colf e badanti aumenta e supera il 53%. Una tendenza che rischia di mettere in crisi il sistema di cura familiare.
Lavoratori domestici: irregolarità oltre il 53% e costi sempre più alti
Il dato più allarmante è il boom di irregolarità: 1 lavoratore domestico su 2 opera in nero. L’incidenza del sommerso passa dal 50,2% del 2020 al 53,3% nel 2023, contro una media nazionale che si ferma al 12–13%.
Secondo il presidente di Assindatcolf, Andrea Zini, non è una scelta ideologica ma economica: “L’irregolarità è il sintomo di un sistema che scarica sulle famiglie quasi tutto il costo dell’assistenza”.
Una badante convivente nel 2025 può costare fino a 1.800 euro al mese, mentre detrazioni e deduzioni fiscali rimangono basse e non incentivano la regolarità.
Colf e badanti sempre più richieste: Italia più anziana e più sola
Il fenomeno dell’irregolarità cresce proprio mentre aumenta il bisogno di colf e badanti. L’Italia, infatti, invecchia rapidamente: rispetto al 2005 ci sono 3,2 milioni di over 65 in più e quasi 4,6 milioni di ultraottantenni.
Le proiezioni al 2035 parlano chiaro:
- over 65 in crescita fino a 17,3 milioni,
- ultraottantenni destinati a superare i 5,3 milioni.
Aumentano anche gli anziani soli: 4,5 milioni nel 2024, oltre 6,2 milioni nel 2044.
È proprio questa fascia di popolazione a richiedere maggiormente assistenza continuativa, spesso garantita solo da colf e badanti.
Lavoratori domestici regolari in calo: meno giovani, più over 55
Mentre l’irregolarità cresce, gli addetti regolari diminuiscono: gli iscritti INPS passano da 975.200 nel 2021 a 817.400 nel 2024 (–16,2%).
Per la prima volta le badanti (413.000) superano le colf (404.000), segno dell’aumento delle attività di cura.
Cambiano anche le fasce d’età dei lavoratori domestici:
- gli under 29 crollano del 50%,
- la fascia 30–54 anni cala del 25%,
- aumentano solo gli over 55, gli unici in crescita.
Il settore, quindi, invecchia senza ricambio generazionale proprio mentre la domanda di assistenza cresce.
Famiglie sotto pressione: poche agevolazioni e scarsa convenienza a regolarizzare
Per Assindatcolf, l’aumento del lavoro nero è legato soprattutto alla mancanza di sostegni economici: le famiglie pagano da sole gran parte dell’assistenza.
Oltre ai costi elevati, detrazioni e deduzioni sono limitate, mentre non esiste un credito d’imposta che renda più sostenibile assumere regolarmente colf e badanti.
In questo scenario, molte famiglie ricorrono al sommerso come unica soluzione sostenibile, ma ciò lascia senza tutele sia i lavoratori sia gli anziani assistiti.
Flussi migratori lenti: ingressi insufficienti per colf e badanti
Un altro punto critico riguarda i lavoratori stranieri, fondamentali nel settore. I decreti flussi, spiega Assindatcolf, non rispondono con sufficiente rapidità alle esigenze delle famiglie.
Non è più una questione di quote, ma di procedure lente e poco efficienti, che ostacolano l’ingresso regolare di colf e badanti dall’estero.
Senza un sistema più moderno e veloce, avverte Zini, il settore domestico non potrà sostenere la crescente domanda di assistenza nei prossimi anni.



