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Con ISEE Sotto i 30.000€ Arriva un Buono da 1.500€ per Iscrivere i Figli a Scuola

Nelle trattative sulla prossima legge di bilancio torna a farsi spazio una misura destinata a far discutere. Sul tavolo del Parlamento, infatti, resta un buono pensato per sostenere una parte delle famiglie italiane con figli in età scolare. Una proposta che, dopo un anno di polemiche e ritiri, è riemersa tra gli emendamenti “segnalati” e ora entra ufficialmente nel vivo del confronto politico.

Il ritorno del voucher per le scuole private: l’emendamento di Forza Italia

Il provvedimento è targato Forza Italia ed è stato firmato dal senatore Claudio Lotito. La proposta mira a introdurre un voucher da 1.500 euro destinato alle famiglie che decidono di iscrivere i figli alle scuole paritarie.

Un’idea già avanzata nei mesi scorsi da altri partiti di maggioranza – come Noi Moderati, con una proposta firmata da Maria Stella Gelmini – ma solo la versione azzurra è riuscita a superare la prima selezione.

L’emendamento ricalca un precedente tentativo: lo scorso anno Fratelli d’Italia aveva presentato una misura analoga, poi ritirata a causa delle forti critiche delle opposizioni. In quel caso però il budget previsto era più alto: c’erano circa 65 milioni a disposizione, contro gli attuali 20 milioni coperti tramite una riduzione del fondo per interventi strutturali di politica economica.

Come funziona il “buono scuola”: importi e destinatari

Il contributo previsto dalla proposta è molto chiaro:

  • massimo 1.500 euro per ogni studente iscritto a una scuola paritaria,
  • valido per le scuole secondarie di primo grado (le medie),
  • e per il primo biennio delle secondarie di secondo grado (primi due anni delle superiori).

Per accedere al bonus, il nucleo familiare deve avere un ISEE inferiore a 30.000 euro (nella vecchia versione la soglia ISEE era fissata a 40.000 euro). L’erogazione avverrà fino a esaurimento fondi.

Il testo prevede anche una “griglia” con scaglioni inversamente proporzionali al reddito: più basso l’ISEE, maggiore il contributo riconosciuto. La misura sarebbe aggiuntiva rispetto ai bonus regionali già esistenti.

Le altre misure per le scuole private: spunta anche l’esenzione Imu

Il voucher non è l’unica proposta del centrodestra a favore degli istituti paritari. La Lega ha presentato un emendamento che permetterebbe ai Comuni di esentare dall’Imu le scuole paritarie che gestiscono nidi, infanzia e primaria e che svolgono un servizio pubblico di istruzione.

Anche questa misura è stata “salvata” nella prima selezione e ora sarà discussa in Commissione Bilancio.

Buono Scuola, ora cosa può succedere

L’iter è solo all’inizio: gli emendamenti da valutare sono circa 400 e non è garantito che la misura arrivi al traguardo. Dopo il passaggio in Commissione, il testo dovrà superare l’esame di Camera e Senato prima dell’approvazione definitiva, attesa entro fine anno.

Visti i precedenti, non è escluso che anche quest’anno il voucher possa essere ridimensionato o ritirato, ma per ora resta uno dei temi più caldi della manovra.

Naturalmente, l’emendamento non è esente da critiche da parte dell’opposizione: “Forza Italia arriva addirittura a segnalare questo emendamento tra i segnalati. Il tutto mentre la stessa manovra taglia 900 milioni alla scuola pubblica! A questo punto la palla passa a Giorgia Meloni. Quella stessa Giorgia Meloni che non si è mai degnata di dire una parola sulla scuola pubblica deve finalmente rispondere: segue Forza Italia in questa corsa folle a dare soldi a chi li ha già, mentre le studentesse e gli studenti della scuola pubblica italiana devono fare i conti con tagli, aule sovraffollate e risorse ridotte all’osso?tuona Barbara Floridia, esponente M5S in commissione cultura al Senato.

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