La lavorazione dell’Assegno di Inclusione avviata il 24 novembre sta generando esiti non regolari e pagamenti a singhiozzo. Molti beneficiari confermano di aver ricevuto il pagamento, ma altrettanti segnalano l’assenza dell’accredito nonostante, accedendo all’area riservata MYINPS, la data di rendicontazione risulti già presente. Il quadro è quindi disomogeneo e il monitoraggio delle ultime ore evidenzia uno scenario ancora in movimento.
Lavorazioni avviate ma risultati discontinui
Le procedure risultano lavorate dal 24 novembre. Lo mostrano le schermate MYINPS e le conferme raccolte dai percettori. Tuttavia, questo passaggio tecnico non sta producendo un esito uniforme. Alcuni utenti vedono la lavorazione completata ma non trovano ancora alcuna somma accreditata sulla Carta di Inclusione.
Accrediti ricevuti da molti, ma altre carte restano a zero
Una parte dei beneficiari segnala l’arrivo dell’importo già nella tarda mattinata del 26 novembre o poco dopo. Questo indica che il ciclo di pagamento è attivo. Il nodo si crea osservando l’altra metà dei percettori, che continua a visualizzare saldo fermo nonostante abbia la stessa identica data di rendicontazione. La distribuzione irregolare riguarda anche territori limitrofi, creando ulteriore incertezza.
Controllare il saldo: il numero da chiamare e l’assenza di notifiche
Molti utenti riferiscono che l’app Postepay non mostra ancora alcuna notifica relativa all’accredito dell’ADI. Tuttavia, per verificare se il saldo sta venendo caricato, è possibile chiamare il numero 06 45266 888, il servizio automatico che comunica in tempo reale l’importo presente sulla Carta di Inclusione. Diverse testimonianze indicano che, tramite questo canale, il saldo risulta aggiornato prima ancora che l’app segnali un movimento.
Pagamento rinviato al 27 novembre, possibile slittamento ai primi di dicembre
Le prime ricostruzioni parlano di un rinvio generalizzato al 27 novembre per gli accrediti non ancora visibili. Come nel caso che segue, in cui risulta la data della disposizione, l’importo viene visualizzato ma è assente la data della rendicontazione, quella che ‘certifica’ l’accredito effettivo:

Incrociando queste informazioni con altri riscontri, emerge l’ipotesi che i casi più complessi — spesso legati a controlli aggiuntivi — possano slittare ai primi giorni di dicembre. E’ già successo in passato. Quindi è tutto possibile quando si parla di prestazioni INPS.
Casistiche per cui INPS non paga, non dà esito positivo o sospende le domande ADI
Come noto la casistica per cui INPS sospende le domande o non procede ai pagamenti dando esito negativo è varia. Ecco un elenco non esaustivo:
1. Redditi non aggiornati o incoerenti
- Mancato aggiornamento dell’ISEE.
- ISEE con omissioni o difformità non sanate.
- Redditi dichiarati non allineati con le banche dati Agenzia delle Entrate.
2. DSU non valida o scaduta
- DSU respinta.
- DSU in attesa di ulteriori controlli.
- DSU che risulta non più valida a causa di variazioni non comunicate.
3. Problemi con il Patto di Attivazione Digitale (PAD)
- PAD non sottoscritto dal richiedente.
- PAD sottoscritto ma con errori, mancanze o incongruenze.
- PAD compilato ma mai validato dai servizi sociali.
4. Mancata convocazione o mancata presentazione ai servizi sociali
- Beneficiario convocato che non si presenta.
- Mancata comunicazione di giustificazione per la mancata presenza.
- Procedura sospesa fino alla nuova convocazione.
5. Presenza di componenti del nucleo non in regola
- Un componente non firma il PAD.
- Un componente risulta occupabile ma non si presenta al centro per l’impiego.
- Un componente ha redditi o patrimoni che alterano i requisiti dell’intero nucleo.
6. Sospensione per verifica patrimoniale o reddituale
- Verifiche su conti correnti con saldi superiori alle soglie.
- Controlli su immobili non dichiarati.
- Movimentazioni anomale rilevate dalle banche dati.
7. Lavoro non dichiarato o comunicazioni tardive
- Rapporto di lavoro attivo non comunicato.
- Comunicazione del rapporto fatta in ritardo (obbligo entro 30 giorni).
- Reddito da lavoro incoerente con quanto dichiarato.
8. Mancata iscrizione al SIISL per i membri occupabili
- Uno o più componenti non occupabili non si registrano.
- Registrazione fatta, ma non completata.
9. Sanzioni o sospensioni pregresse
- Precedenti sospensioni legate al Reddito di cittadinanza.
- Anomalie ancora aperte negli archivi INPS.
10. Verifiche anagrafiche
- Dati anagrafici non coerenti con l’Anagrafe nazionale.
- Residenza non corrispondente al nucleo familiare dichiarato.
- Cambi di residenza non comunicati.



