La riunione del 26 novembre 2025 chiude il confronto tra Ministero dell’Istruzione e sindacati sulla nuova ordinanza che regolerà GPS e graduatorie d’istituto nel biennio 2026-2028.
Rispetto alla bozza presentata l’11 novembre, il Ministero ha accolto diverse richieste sindacati, introducendo tutele aggiuntive per i docenti precari.
Il testo definitivo è più articolato e contiene sia novità strutturali, sia punti ancora critici, soprattutto sul riconoscimento dei titoli esteri e sulla valutazione dei percorsi formativi.
Per capire come funzionerà davvero la procedura, occorre analizzare in modo ordinato tutti gli interventi apportati.
Le principali novità accolte dal Ministero
Il primo blocco di misure riguarda i cambiamenti direttamente recepiti dal Ministero dopo il confronto con le organizzazioni sindacali.
L’elemento più atteso è il ripescaggio dei docenti trattati dall’algoritmo senza assegnazione. Finora questa situazione equivaleva a una rinuncia automatica. Con l’ordinanza 2026-2028, invece, questi aspiranti potranno partecipare ai turni successivi e ottenere eventuali incarichi rimasti vacanti.
Il secondo intervento punta a migliorare la comunicazione tra uffici territoriali e scuole. Alla fine di ogni turno di nomina, gli ATP dovranno comunicare ai dirigenti scolastici le classi di concorso e i posti privi di aspiranti che abbiano indicato quella sede. In questo modo le scuole potranno procedere con le graduatorie d’istituto senza duplicazioni o sovrapposizioni.
Una terza novità riguarda la gestione dei servizi. Sarà possibile inserire con riserva i servizi svolti dopo la chiusura delle istanze. Gli aspiranti potranno poi confermarli dal 15 giugno al 2 luglio 2026 attraverso l’apposita funzione.
Un passo avanti rilevante riguarda la gestione degli spezzoni orari. Gli spezzoni pari o inferiori a 6 ore, se non attribuibili al personale già in servizio, saranno trasmessi agli Uffici scolastici per costituire posti orario aggregati, assegnabili tramite GAE e GPS.
Questa scelta riduce la frammentazione degli incarichi e permette assegnazioni più coerenti.
Il nuovo testo istituisce inoltre la GPS di seconda fascia per educazione motoria e la relativa terza fascia d’istituto, ampliando l’offerta per la primaria.
Arriva anche una precisazione significativa: l’inserimento negli elenchi aggiuntivi non interferisce con la prima fascia. Un chiarimento necessario per evitare interpretazioni disomogenee tra province.
Vengono poi introdotte due misure di semplificazione sui completamenti.
• Completamento da GPS: l’aspirante che ha ricevuto un posto a orario non intero potrà completare nei turni successivi, anche con altri spezzoni, indipendentemente dai posti interi presenti nel primo turno.
• Completamento da graduatoria d’istituto per supplenze brevi: sarà possibile completare anche tramite frazionamento della supplenza, purché vi sia compatibilità oraria e sia rispettata l’unità dell’insegnamento.
Si aggiunge infine un intervento su un tema molto discusso: la procedura di interpello. Il Ministero ha eliminato i limiti di partecipazione per chi non ha avuto supplenze da GPS nella stessa provincia o non ha inserito tutte le 150 preferenze.
I punti critici che restano nel testo dell’ordinanza
Accanto alle novità restano alcune criticità segnalate dai sindacati e, in particolare, dalla FLC CGIL.
La prima riguarda i docenti inseriti con riserva per titolo estero in attesa di riconoscimento. Il Ministero conferma che potranno comunque ottenere una supplenza. Per la FLC CGIL questo è un problema rilevante, perché i corsi INDIRE erano stati creati proprio per accelerare il riconoscimento dei titoli e ripristinare il principio di accesso solo a pieno titolo.
Il secondo tema delicato riguarda l’equiparazione del punteggio tra i percorsi da 60 CFU (come il TFA sostegno) e i corsi INDIRE.
Una scelta contestata perché i due percorsi presentano differenze profonde in termini di durata, selettività, obblighi di frequenza e valore formativo.
Il terzo nodo critico riguarda l’iper-valutazione di titoli non pertinenti con l’attività di insegnamento. Un problema già noto nelle precedenti ordinanze, che continua a generare squilibri nella composizione delle graduatorie.
Queste criticità mostrano che, nonostante gli avanzamenti, il nuovo impianto non risolve ancora questioni sistemiche che incidono sulla trasparenza e sull’equità del reclutamento.
Le tabelle di valutazione: cosa cambia davvero
L’ordinanza introduce alcuni interventi anche sulle tabelle di valutazione titoli.
La modifica più immediata è il superamento del precedente vincolo sul concorso ordinario. I 3 punti saranno attribuiti anche se il concorso costituisce titolo di accesso alla prima fascia.
Una correzione che elimina una contraddizione presente negli aggiornamenti precedenti.
Restano invece ancora da chiarire due aspetti fondamentali.
• Valutazione del concorso ordinario nelle classi di concorso accorpate: la domanda aperta è se il titolo sarà valutato come punteggio culturale per entrambe le classi accorpate o solo per quella del medesimo grado.
• Valutazione delle abilitazioni in caso di accorpamento: anche qui il Ministero non ha ancora definito se il titolo varrà una volta sola o su entrambe le nuove classi.
Il nodo degli accorpamenti incide fortemente sul posizionamento in graduatoria e richiede una risposta chiara prima dell’apertura delle istanze.
A questo proposito, il Ministero ha indicato che la presentazione delle domande potrebbe avvenire a febbraio, anche se la data esatta sarà definita con un successivo avviso.
Le osservazioni della FLC CGIL e gli impegni futuri
Il ripescaggio, la semplificazione dei completamenti, l’aggregazione degli spezzoni fino a 6 ore e la maggiore elasticità delle procedure rappresentano un ampliamento significativo dei diritti dei precari.
Il sindacato Flc-Cgil nella sua nota sottolinea anche il ruolo determinante della mobilitazione del 13 novembre, che ha contribuito a sbloccare alcune aperture ministeriali.
Rimangono però aperti i temi sistemici: la gestione dei titoli esteri, l’equiparazione tra percorsi diversi, il mercato dei titoli, la valorizzazione insufficiente del concorso ordinario e il problema delle risorse per le scuole polo impegnate nella valutazione delle domande.



