Pensioni, ancora ci vorrà un po’ di tempo ma dal prossimo anno saranno più alte del 6,2%. Un aumento frutto sia dell’inflazione dell’anno in corso che vale il 5,4%, sia del recupero su quanto non ottenuto nel 2022 che vale lo 0,6%.
E’ quanto prevede il Def (Documento di economia e finanza) per le rivalutazioni previdenziali del prossimo anno. In questo modo aumenti, conseguentemente, anche la spesa statale per le pensioni, passando dai 297 miliardi nel 2022 ai 318 previsti per quest’anno e a 340,7 per l’anno a venire.
Pensioni 2024: di quanto aumentano?
Secondo le stime, per le pensioni del prossimo anno si prevede:
- una rivalutazione dell’85% per gli importi compresi tra 4 e 5 volte il trattamento minimo;
- una rivalutazione del 53% sugli assegni tra 5 e 6 volte il trattamento minimo;
- una rivalutazione del 47% per gli importi tra 6 e 8 volte il minimo pensionistico;
- una rivalutazione del 37% applicata sugli assegni tra 8 e 10 volte il minimo;
- una rivalutazione del 32% sulle pensioni per importi che superano 10 volte il minimo.
In pratica, come già accade ora, la rivalutazione sarà piena solo per i trattamenti fino a 4 volte il minimo pensionistico, quindi 2.100 euro lordi. Per gli altri , la rivalutazione diminuirà all’aumentare del valore dell’assegno.
Ciò significa, ad esempio, che chi guadagna 1.000 euro di pensione godrebbe di un incremento lordo di 54 euro al mese, mentre con 1.500 euro l’aumento si sale a 81 euro al mese. Ancora meglio per chi riscuote 2.000 euro di pensione, visto che l’aumento mensile sarebbe di 108 euro. Da 2.000 e fino a 2.500 euro la rivalutazione arriverà fino a quasi 115 euro lordi mensili mentre tornerà a scendere per le pensioni di 3.000 euro con un incremento di 85 euro al mese.
Questi importi rimarranno tali se fino alla fine del 2023 non ci saranno cambiamenti significativi.
