Il governo dovrebbe convocare i sindacati per discutere del Decreto Lavoro prima che questo venga varato il prossimo primo maggio. Un decreto che, tra le altre cose, metterà nero su bianco i cambiamenti apportati al Reddito di Cittadinanza, trasformandolo in GIL, GAL e PAL, e che ufficializzerà l’ulteriore taglio di un punto percentuale del cuneo fiscale a carico dei lavoratori.
L’appello (anzi, l’invito) arriva dai leader dei sindacati dei lavoratori, che hanno rilanciato la mobilitazione per chiedere una correzione di rotta al governo dai palchi allestiti per l’anniversario della Liberazione italiana dai nazifascisti.
«Valuteremo quello che il governo farà, ma pensare una volta all’anno al mondo del lavoro per poi fare dei danni non è quello che serve» ha sottolineato con una vena polemica il leader della CGIL Maurizio Landini dalla manifestazione romana di Porta San Paolo. Il riferimento, chiaro, è al taglio del cuneo fiscale di un altro punto percentuale, che comunque lascia i redditi dei lavoratori italiani tra i più tassati in Europa, come fotografato da un recente rapporto dell’OCSE.
Più moderato, invece, il segretario generale della CISL Luigi Sbarra, che dal corteo milanese ha sollecitato il governo «a una convocazione urgente dei sindacati per discutere del nuovo provvedimento, siamo interessati a riprendere il dialogo».