Assegno Unico maggio 2023, una parte dei percettori già è stata liquidata mentre altri ancora non hanno nemmeno la disposizione di pagamento.
È questa l’attuale situazione degli accrediti della prestazione per i figli a carico, che questo mese sta creando qualche intoppo a INPS. Anche perché, è lo stesso Istituto che ha deciso autonomamente di suddividere in due tranches i pagamenti dell’Assegno Unico: dal 10 al 20 pagherà chi non ha subito variazioni di importo, dal 20 al 30 gli importi diversi dal solito.
Un calendario che anche INPS ha confermato in un messaggio inviato privatamente a un percettore che ha espresso lamentele per i ritardi nei pagamenti dell’Assegno Unico.
Assegno Unico maggio 2023 in ritardo, perché?
Perché l’Assegno Unico di maggio non arriva? Date di accredito sono state segnalate: 18, 19 e 22 maggio. Appuntamenti che comunque non riguardano la totalità dei percettori: una parte, infatti, è ancora senza accredito, addirittura qualcuno sta senza data.
I reclami sono arrivati direttamente a INPS, che ha fornito queste spiegazioni:
INPS conferma quindi il nuovo calendario dell’Assegno Unico: i pagamenti finora non arrivati sono quelli che hanno un importo diverso da quello dei mesi precedenti e, pertanto, possono slittare fino al 30 del mese. 31, visto che siamo a maggio.
Vedremo se sarà davvero così non appena l’Istituto emetterà gli accrediti per adesso mancanti.