Stipendi, il 44% degli italiani si dice poco o per nulla soddisfatto di quanto guadagna: maggiore insoddisfazione al nord e al centro.
È quanto emerge dalla ricerca elaborata da Ipsos per Changes Unipol per capire il rapporto degli italiani con il lavoro. Su un campione di 1.000 individui divisi in 9 aree metropolitane (Milano, Torino, Bologna, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Cagliari), i dati non sono dei più incoraggianti, anche se non sorprendono.
Stipendi, chi è più soddisfatto?
In totale, gli italiani soddisfatti del loro lavoro sono il 61%, anche se solo il 12% si dice molto appagato. Spiccano, in positivo, le aree metropolitane del sud: qui, il 13% si dice molto soddisfatto, a differenza delle aree del Centro, in cui solo il 6% si ritiene tale. Al Centro Italia sono anche più numerosi i lavoratori che dicono di essere poco soddisfatti del proprio impiego (31%).
Anche per quanto la retribuzione, gli abitanti del Sud Italia sono i più appagati: il 62% si dice soddisfatto, mentre al Centro e al Nord la soglia degli appagati si ferma al 53%. Scendendo nel dettaglio, delle 9 aree metropolitane considerate, i più insoddisfatti per il loro stipendio sembrano essere i bolognesi (54%), seguiti a pochissima distanza dai torinesi (53%). A Torino, per esempio, la quota dei «molto soddisfatti» si attesta al 4%, superiore soltanto a quella di Roma (1%), ed è proprio nel capoluogo piemontese che si registra il più alto tasso di propensione a trasferirsi all’estero per un’offerta di lavoro (il 37%, contro una media italiana del 30%).
Dati che comunque non sorprendono se si considera che al sud il costo della vita è inferiore e, dunque, la stessa retribuzione che al nord costringe quasi a vivere di stenti, al sud può soddisfare più bisogni e appagare più desideri. Nel giudizio pesano anche il ritmo del lavoro, al nord considerato spesso troppo stressante e pesante, e un clima aziendale non soddisfacente.
