Stipendi più alti di circa 400 euro per i lavoratori dei 91 Comuni dell’Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche colpiti dall’alluvione e in stato di emergenza.
La novità è contenuta nel decreto Emilia, che il Consiglio dei ministri ha approvato lo scorso 23 maggio e che per i lavoratori ha messo sul piatto 900 milioni di euro. Vediamo, nel dettaglio, le misure previste dal Governo per aiutare le popolazioni alluvionate.
Stipendi, aumenti per gli alluvionati: di quanto?
Il decreto Emilia varato qualche giorno fa prevede aiuti economici alle imprese e ai lavoratori coinvolti dall’alluvione. Tra queste, le novità più importanti sono 2:
- il rinvio dei termini per i versamenti fiscali e contributivi in scadenza fra il 1° maggio e il 31 agosto 2023;
- il versamento delle ritenute (comprese le addizionali Irpef regionali e comunali) direttamente nelle buste paga dei lavoratori che ne faranno richiesta.
I lavoratori dovranno poi restituire allo Stato le somme così ottenute, senza interessi e sanzioni, entro il prossimo 20 novembre. Il testo chiede di versare in un’unica soluzione, ma non è escluso che si possa prevedere una forma di rateizzazione.
Gli effetti sulla busta paga avranno valore fino ad agosto e variano in base allo stipendio. Considerando il reddito medio dichiarato dai dipendenti in Emilia Romagna (25.790 euro) e una retribuzione netta di circa 1.700 euro mensili, la mancata effettuazione delle trattenute determinerà un aumento in busta paga di circa 400 euro al mese.
Per i redditi più elevati le cifre saranno significative e potranno arrivare a quasi 1.000 euro per uno stipendio lordo mensile di 3.500 euro e addirittura a 1.419 euro per uno stipendio lordo mensile di 4.500 euro. È chiaro che più è alto l’importo della mancata trattenuta, più significativa sarà la fase di restituzione delle somme.
Tra gli aiuti economici per le zone alluvionate ci sono anche la cassa integrazione in deroga per i lavoratori dipendenti agricoli che non hanno maturato i requisiti, un bonus pari alla trattamento di disoccupazione salariale per i lavoratori dipendenti del settore privato che non hanno maturato i requisiti di accesso alla cassa integrazione e un Bonus fino a 3.000 euro per i lavoratori autonomi iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza.
