Nel tardo pomeriggio di ieri si è svolto, in videoconferenza, l’incontro, richiesto con urgenza dalle organizzazioni sindacali, tra il ministero dello Sviluppo economico, le direzioni di Italtel ed Exprivia – azionista di maggioranza – Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali e il coordinamento nazionale delle Rsu Italtel. All’incontro, cui era presente la sottosegretaria allo Sviluppo economico Mirella Liuzzi, hanno preso parte anche i rappresentanti delle Regioni Lombardia, Lazio e Sicilia e un rappresentante di Sace.
All’ordine del giorno la difficile situazione nella quale si è venuta a trovare l’Italtel, che ad aprile ha depositato al Tribunale di Milano domanda prenotativa ai sensi dell’art. 161 sesto comma l legge fallimentare. Il Tribunale ha fissato in 120 giorni – a decorrere dall’11 maggio – il termine per la presentazione della domanda definitiva di concordato o per quella di omologa di accordi di ristrutturazione dei debiti.
Nell’incontro l’azienda ha comunicato che nei giorni scorsi una società del gruppo finanziario Pillarstone ha acquistato la quota di debito di Italtel da Unicredit.
Dichiarazione di Marco Giglio, Roberta Turi e Michele Paliani, coordinatori nazionali Fim, Fiom e Uilm di Italtel: “abbiamo espresso al ministero dello Sviluppo economico e a tutti i presenti le fortissime preoccupazioni rispetto al futuro di un’azienda che rappresenta un pezzo di storia delle telecomunicazioni di questo paese. L’Italtel è oggi in grande difficoltà, insieme ad altre aziende del settore, a causa della riduzione del volume delle commesse Tim rispetto al 2018 e un rallentamento delle attività che svolgono per Open Fiber, che hanno prodotto una drastica diminuzione del fatturato nel 2019.”
“Il paese ha bisogno di una strategia pubblica per le telecomunicazioni che consenta di portare la banda ultralarga e connessioni veloci alla Pubblica Amministrazione, alle imprese e ai cittadini ma che permetta, nel contempo, la tenuta occupazionale delle aziende cui vengono affidati i compiti di progettazione e costruzione delle reti, dei prodotti e dei servizi per le tlc. È paradossale che mentre si parla della necessità di una rete di telecomunicazioni a larga banda si debbano gestire continue ristrutturazioni nelle aziende che operano in questo comparto. L’Italtel è un’azienda strategica, le cui lavoratrici e lavoratori hanno competenze e know how che non devono essere dispersi. Per questo abbiamo chiesto al Mise che si determini immediatamente un forte intervento pubblico, anche attraverso cassa depositi e prestiti, per salvaguardare e rilanciare l’azienda nella sua integrità e scongiurare spezzatini che avrebbero ripercussioni estremamente negative sui lavoratori. Riteniamo positivo che il ministero abbia condiviso la necessità di salvaguardare tutti gli asset aziendali, dichiarando che interverrà anche sull’altro azionista, Cisco. È necessario che al più presto vengano fatti tutti i passaggi necessari per fare in modo che si vada nella direzione di un nuovo accordo di ristrutturazione del debito”
Alla fine della riunione il Mise ha dichiarato che riconvocherà le parti nelle prossime settimane.
Uffici stampa Fim, Fiom, Uilm
Roma, 24 giugno 2020
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Fonte: fiom-cgil.it