Se i lavoratori stagionali fossero assunti solo attraverso le Agenzie di Somministrazione (agenzie per il lavoro) in Italia vi sarebbe un maggior rispetto dei contratti di lavoro e dei diritti. Ne è convinto Rosario Rasizza, Amministratore delegato di Openjobmetis (ApL) e Presidente di AssoSomm, l’organizzazione che rappresenta le aziende del settore.
In un articolo pubblicato sul quotidiano Avvenire in edicola oggi viene raccolta la sua proposta “rivoluzionaria”, che potrebbe far cambiare le prospettive di tanti giovani e meno giovani che si avvicinano al lavoro turistico stagionale.
“«La gente si è stufata di essere pagata in nero: e questa ribellione è avvenuta durante la pandemia». Se tutti gli stagionali venissero assunti dalle agenzie per il lavoro questo problema non ci sarebbe: avrebbero stipendi regolari e sicuramente più alti”.
Stagionali assunti con Agenzie per il Lavoro, cosa cambierebbe?
Insomma il vantaggio sarebbe che l’assunzione sarebbe fatta dalle ApL che rimarrebbe il vero datore di lavoro dello stagionale, responsabile quindi della raccolta delle presenze, emissione buste paga, ecc. Mentre l’azienda turistica (bar, ristorante, albergo, stabilimento, ecc.) sarebbe solamente il soggetto utilizzatore della prestazione lavorativa.
«In passato ci siamo battuti contro il caporalato nei campi – continua Rasizza – . Adesso chiediamo al governo di darci in gestione gli stagionali. Di questi tempi non c’è un locale che non ha un cartello fuori dalla porta per la ricerca di personale. Però questo personale bisogna pagarlo il giusto e farlo lavorare il giusto. Ad esempio con contratti di sei ore al giorno e week-end alternati. Come si fa in Svizzera dobbiamo abituarci ad iniziare il pranzo con un cameriere e finirlo con un altro perchè è cambiato il turno».