Sembra che il Governo abbia trovato le risorse per estendere la platea dei beneficiari del nuovo Reddito di Cittadinanza. Oltre a nuclei familiari con disabili, over 60 e minorenni, tra i beneficiari dell’Assegno di Inclusione da 500 euro mensili ci saranno anche coloro che sono affetti da disagio biopsicosociale.
Una categoria, questa, che inizialmente era rimasta esclusa dall’Assegno di Inclusione ma che non poteva nemmeno rientrare nei destinatari del Supporto per la formazione e il lavoro (il sussidio che spetta a chi ha tra i 18 e i 59 anni e può lavorare) visto l’inserimento del soggetto in un programma di cura o di assistenza. Grazie a 40 milioni di euro, il Governo sembra aver trovato la soluzione.
La conferma arriva da Il Sole 24 Ore in edicola oggi 21 giugno:
“Il governo trova nuove risorse ed è pronto a sbloccare gli ultimi nodi sul decreto Lavoro, che oggi arriva in Aula in Senato. Con una quarantina di milioni si evita il taglio di fondi ai disabili, confermando l’estensione dell’Assegno di inclusione (la nuova misura che dal 2024 prenderà il posto del Rdc) ai componenti svantaggiati inseriti in programmi di cura e assistenza. La soluzione è la rimodulazione della scala d’equivalenza con il ripristino del valore previsto dal Dl 1° maggio per i minori con disabilità o non autosufficienti (pari a 0,5) e l’introduzione di un ulteriore incremento di 0,2 punti per ciascun altro componente adulto, come detto, in condizione di grave disagio bio-psico-sociale inserito in programmi di cura e assistenza certificati dalla pubblica amministrazione.”
Rientrando nei beneficiari dell’Assegno di Inclusione che partirà il 1° gennaio 2024, i soggetti affetti da disagio biopsicosociale potranno dunque contare su un sostegno al reddito anche per il futuro. Venendo così raccolta l’istanza, proveniente da più parti in Parlamento, di chi chiedeva di allargare la platea dei beneficiari.