HomeEvidenzaAnimali da compagnia presto in Ufficio: ecco perchè

Animali da compagnia presto in Ufficio: ecco perchè

I propri cani e gatti potrebbero presto entrare negli uffici: è la proposta del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che intende rivedere le regole dell’accesso degli animali da compagnia dei dipendenti negli uffici.

Non solo perché in Italia ci sono più pet (così si chiamano in inglese gli animali da compagnia) che abitanti (65 milioni vs 59), ma anche perché recenti studi dimostrano come grazie agli animali che miagolano o scodinzolano in ufficio possa diminuire il livello di stress e aumentare la socializzazione, apportando significativi benefici nell’equilibrio tra vita e lavoro.

Ad oggi non c’è una vera e propria legge che regola l’accesso degli animali in ufficio: gli unici obblighi riguardano l’uso del guinzaglio o della museruola sia nei luoghi pubblici che nei mezzi di trasporto. In pratica, dunque, non è né esplicitamente consentito né esplicitamente vietato: l’unico divieto sussiste in quei luoghi di lavoro nei quali si preparano, manipolano, trattano e conservano gli alimenti (Regolamento n. 852/2004/CE), ma solo nei casi in cui non sia possibile evitare il contatto diretto tra gli animali e gli alimenti. Insomma, tutto è rimesso alla volontà e alla discrezione dei datori di lavoro e delle amministrazioni.

In Italia già sono presenti degli uffici “pet friendly”: la Pets at Work Alliance, voluta da Purina nel 2014 e i cui aderenti si dicono soddisfatti, conta più di dieci aziende italiane. L’ultimo ingresso in ordine di tempo è quello di Fater, proprietaria dei marchi Pampers e Lines.

RIPRODUZIONE RISERVATA – I siti web che intendono riprodurre, anche parzialmente, i contenuti del presente articolo sono tenuti ai sensi della Legge sul Diritto di Autore, a citare la fonte "TuttoLavoro24.it" e a creare specifico link all'articolo. Abusi saranno segnalati a Google e Meta (Facebook) per l'immediata rimozione..
spot_img
spot_img
spot_img
- Advertisment -