Legge sul salario minimo? Meglio meno tasse sulle retribuzioni. E’ questo il commento del Segretario Generale Cisl Luigi Sbarra intervenuto ai microfoni del Tg1 delle 13:30 di quest’oggi.
Nessuna polemica con la Uil dopo le accuse di flirtare con i sindacati gialli, ma un chiaro posizionamento rispetto ad ogni proposta di legge che voglia fissare un salario minimo orario. A partire da quella dei partiti di opposizione.
La Cisl è da sempre convinta che il salario minimo si fa con i contratti collettivi e non con la legge. Pericoloso sarebbe, sottolinea Sbarra, anche l’effetto “schiacciamento verso il basso” di alcuni salari che rischierebbero di essere fortemente legati al minimo senza poter salire, oltre che il rischio di una disapplicazione piena dei CCNL.
E allora rilancio sul tema salariale e la difesa del potere di acquisto con questa proposta:
“noi dobbiamo fare una politica salariale che aiuti la crescita e l’aumento di salari che vengono quotidianamente mangiati da un’inflazione altissima soprattutto sul carrello della spesa. Ecco perchè chiediamo al Governo e al sistema delle imprese di fare un coordinamento per mettere sotto controllo prezzi e tariffe, arginare la speculazione, rinnovare i contratti pubblici e privati, rendere strutturale il taglio del cuneo contributivo anche per i prossimi anni. E poi bisogna detassare la contrattazione premiale, bisogna azzerare la tassazione su premi di risultato e accordi di welfare, detassazione le tredicesime sia per i lavoratori dipendenti che per i pensionati”.