In arrivo un nuovo aumento per i lavoratori del comparto scuola. Aumento che dovrebbe segnare la fine delle trattative del rinnovo del contratto scuola.
Siamo infatti giunti al rush finale e in queste ore i Sindacati e Aran stanno rileggendo articolo per articolo i testi. Quello che si sta rinnovando è il Ccnl 2019-2021 del comparto Istruzione e ricerca, che interessa 1.154.993 dipendenti appartenenti ai settori scuola e Afam (compresi gli 850 mila docenti) e 77.255 di università (con esclusione dei docenti) e di enti di ricerca.
Scuola aumento stipendio luglio 2023: i dettagli
Come ricorda Il Sole 24 Ore in edicola oggi, a fine 2022 era stato raggiunto l’accordo per un primo aumento medio lordo mensile per 13 mensilità per tutto il comparto scuola pari a 98 euro, saliti poi a 101 euro per gli insegnanti (lo scorso anno sono stati anche erogati gli arretrati per 2.362,49 euro medi per tutto il personale della scuola, per i docenti 2.450 euro medi).
Che la cifra però dovesse aumentare ancora, fino ad arrivare a 124 euro, già lo si sapeva, per via soprattutto di nuove risorse sbloccate dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Proprio dal quotidiano giunge adesso la conferma:
“Nel corso di questi mesi sono state trovate nuove risorse pari a 442 milioni di euro, che sommano gli 85 milioni di residui contrattuali, i 220 milioni per la valorizzazione dei docenti (sbloccati dall’atto di indirizzo di Giuseppe Valditara), l’una “una tantum” di 100 milioni concordata con i sindacati e i restanti 37 milioni per la revisione dell’ordinamento professionale del personale tecnico-amministrativo (Ata). La finalizzazione di queste nuove risorse porta l’aumento complessivo per i docenti a 123-124 euro medi mensili.”
Tuttavia, tali aumenti non saranno inseriti nella prossima busta paga: anche se la partita dovesse effettivamente chiudersi oggi, i testi firmati comunque non entreranno subito in vigore.
Come riferisce Il Sole 24 Ore, infatti, la nuova sequenza contrattuale dovrà essere approvata da Mef e Funzione pubblica e poi passare alla registrazione della Corte dei conti. Tutto questo iter porterà a far scattare materialmente gli aumenti in autunno.