HomeEvidenzaBonus Meloni addio, meno soldi in Busta paga: -150€

Bonus Meloni addio, meno soldi in Busta paga: -150€

Bonus “Meloni” addio, meno soldi in busta paga per i lavoratori

Nella giornata di ieri, 21 agosto 2023, molte testate giornalistiche hanno riportato l’enorme difficoltà, da parte del governo, di trovare le risorse per confermare i bonus erogati nel corso del 2023 anche nel 2024.

Nel pubblico impiego gli stipendi potranno ridursi fino a 150 euro mensili

Particolarmente penalizzati saranno i dipendenti pubblici che potranno non vedersi confermati i seguenti bonus:

  • rinnovo dell’assegno temporaneo accessorio del 1,5% che è stato finanziato per il solo 2023;
  • taglio del cuneo fiscale con conseguente eliminazione del rimborso contributivo.

Il taglio del cuneo fiscale, in particolare, si è dimostrata una misura costosissima che ha assorbito quasi tutte le risorse a disposizione ed ha limitato, di conseguenza, la capacità di manovra dell’esecutivo.

Per quanto riguarda il taglio del cuneo fiscale, TuttoLavoro24.it ha messo a disposizione il calcolatore dell’incremento netto.

Niente soldi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego?

Nella precedente legge finanziaria, il Governo non ha stanziato alcuna somma per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

Data la scarsità di risorse, è plausibile che anche nel 2024 non venga stanziata alcuna somma al riguardo.

Da tener conto che nel 2024 scadrà il triennio contrattuale 2022-2025 e dall’aprile 2025 dovrà essere corrisposta una nuova “indennità vacanza contrattuale“.

L’assegno accessorio una tantum erogato nel 2023 non può essere considerato un anticipo del contratto perché non fa parte degli emolumenti fondamentali della retribuzione.

Niente riforma delle pensioni?

Pessimistiche anche le dichiarazioni del Ministro Giorgetti al forum di Comunione e Liberazione circa la riforma delle pensioni.

Secondo il Ministro dell’Economia e delle Finanze, alcuna manovra sarà possibile in base all’attuale tasso di natalità.

L’unica riforma provvisoria introdotta dal Governo Meloni è stata quota 41 che, a questo punto, potrebbe non essere rinnovata per il prossimo anno.

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