Pensioni, con la Manovra il Governo rimetterà mano alla riforma? Le maggiori risorse saranno destinate all’aumento degli stipendi o agli aiuti alle famiglie, pertanto per le pensioni sono previsti solo degli aggiustamenti.
Uno di questi potrebbe riguardare la rivalutazione degli assegni all’inflazione, che quest’anno non è stata piena per tutti. Motivo che ha fatto storcere la bocca ai molti pensionati che riscuotono almeno quattro volte il minimo, ossia coloro che hanno goduto di una rivalutazione inferiore al 100%.
Nonostante il malcontento, pare che il Governo non intenda metterci una pezza. Lo rende noto Avvenire, che nell’edizione in edicola giovedì 24 agosto scrive ‹‹resta da affrontare il nodo della rivalutazione degli assegni con l’inflazione acquisita, che nel 2023 è già al 5,6%, mentre va considerata anche la differenza tra quella riconosciuta l’anno scorso (il 7,3% per i trattamenti fino a quattro volte il minimo) e l’inflazione reale. Nella legge di Bilancio dell’anno scorso la rivalutazione è stata tagliata per fasce a partire dagli assegni oltre quattro volte il minimo e quest’anno dovrebbe essere mantenuto quel criterio.››
Se si manterranno i criteri definiti 12 mesi fa – fa sapere il quotidiano vicino al Vaticano – recupereranno l’intera inflazione gli assegni fino a 2.254,93 euro lordi al mese, mentre l’avranno ridotta quelli superiori a questa soglia.
L’intera operazione potrebbe valere però oltre 13 miliardi, non poco, e potrebbe quindi essere rimandata a tempi migliori. L’importante, auspica la segretaria dello Spi-Cgil Tania Scacchetti, è che non ci sia un peggioramento di un intervento già ritenuto negativo.