Pensioni 2024, il governo avrebbe chiesto a INPS di simulare i tagli sulla rivalutazione delle pensioni per capire quanti risparmi otterrebbe confermando il meccanismo di aumenti a scaglioni applicato già l’anno scorso.
In vista della prossima Legge di Bilancio, il Ministro dell’Economia Giorgetti ha ammesso che le cose da fare sono tante ma le risorse scarseggiano e che pertanto non si potrà fare tutto. Una parte dei risparmi potrebbe però arrivare da un adeguamento delle pensioni all’inflazione non in misura piena.
Pensioni 2024, rivalutazione piena ma non per tutti
Ogni anno la pensione viene rivalutata secondo il tasso inflazionistico dell’anno precedente, adeguandone così il valore al costo della vita. Ma nel 2023 solo chi ha un assegno pensionistico fino a 4 volte il minimo ha visto l’importo mensile adeguato al 100% all’inflazione. I pensionati più ricchi si sono dovuti accontentare di una rivalutazione minore.
Questo meccanismo a scaglioni ha permesso allo Stato di risparmiare 10 miliardi nel triennio 2023-2025, una somma troppo ghiotta per decidere di non tagliare per il secondo anno consecutivo la rivalutazione all’inflazione delle pensioni.
Ecco perché INPS sarebbe già al lavoro sulle simulazioni per capire dove e quanto prelevare dalle indicizzazioni: lo rende noto La Repubblica di giovedì 31 agosto, che evidenzia anche tutta l’indignazione di CGIL, CISL e UIL.
«Deve finire questa sconcia pratica iniqua e ingiusta di usare i pensionati come bancomat a cui ricorrere ogni qual volta si aprono falle nei conti pubblici» urla a gran voce Emilio Didonè, segretario generale della Fnp Cisl, a cui si accoda la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione: «Intervenire ancora sulla rivalutazione, con l’ennesimo taglio, è una scelta assolutamente sbagliata che contrasteremo, a partire dalla mobilitazione messa in campo nelle prossime settimane».