Docenti e ATA, tra le novità previste dal rinnovo del contratto scuola 2019-2021 c’è anche l’aumento dei compensi previsti per le attività aggiuntive.
Le attività aggiuntive sono tutte quelle attività che non rientrano negli obblighi di servizio ma che sono volte ad arricchire l’offerta formativa. Rientrano tra queste, per esempio, i viaggi di istruzione, l’attività di tutoraggio per i tirocinanti o per i docenti neo assunti, i corsi di recupero per gli alunni e tutti i progetti che i docenti possono svolgere anche con la collaborazione degli enti locali.
Finora, il compenso per queste attività era disciplinato dal CCNL 2006-2009, ma la firma sul rinnovo del contratto per il triennio 2019-2021 rivede finalmente gli importi e apporta delle novità.
Docenti e ATA, aumento compenso attività aggiuntive
A essere innalzati non sono solo i compensi stipendiali e tabellari di dicenti e ATA, ma come detto anche quelli per le attività aggiuntive di insegnamento e aggiuntive finalizzate all’insegnamento. La retribuzione per tali attività è a carico del FIS, il Fondo Istruzione Scolastica.
A scendere più nel dettaglio è la stessa FLC CGIL, nel pomeriggio di lunedì 4 settembre nel corso di un incontro online volto a sciogliere i dubbi del personale docente e ATA proprio in merito al nuovo contratto:
‹‹Il nuovo contratto stabilisce che da gennaio 2024 tutte le misure per i compensi orari, quindi per le attività aggiuntive sia del personale ATA che docente vengano incrementate del 10%››.
“Considerando però che il FIS rimane invariato, questo incremento comporterà la riduzione delle attività?” si chiedono i docenti. ‹‹Alzare i compensi era una necessità inderogabile perché c’era bisogno di dare valore al lavoro, perciò sì, c’è il rischio che si debbano riconoscere meno attività››, spiega Alessandro Rapezzi di CGIL. Questione di priorità.