Lavorare part-time i 2 anni prima di andare in pensione insegnando il mestiere al giovane under 35 che prenderà il posto del lavoratore più anziano.
È questa la soluzione a cui starebbe pensando il Governo per alleggerire il carico di lavoro di chi è prossimo alla pensione favorendo, allo stesso tempo, il ricambio generazionale. La proposta arriva dal Ministro del Made in Italy Adolfo Urso, deciso a inserire una norma ad hoc nella prossima Legge di Bilancio.
Part-time prima della pensione: di che si tratta?
La notizia trapela da Il Messaggero di mercoledì 13 settembre, la cui edizione cartacea riporta le parole dello stesso Ministro Urso:
‹‹Avevamo proposto una norma per consentire la staffetta generazionale, che permetta per due anni al pensionato di formare un giovane sotto i 35 anni, assunto con contratto a tempo indeterminato, e abbiamo dovuto rinunciare per mancanza di copertura finanziaria. Ma l’intenzione del ministero e del ministero dell’Economia, con cui la norma è condivisa, è di riproporla e inserirla nella manovra economica finanziaria››.
La misura non dovrebbe trovare ostacoli, nemmeno in Commissione Europea, anche se restano da valutare i costi per le casse dello Stato. Non pochi, visto che probabilmente la norma sarà generalizzata per tutte le aziende (inizialmente si pensava di riservarla a quelle con meno di 50 dipendenti e solo per alcune mansioni tecniche legate al made in Italy e alla manifattura) e che comunque le stesse aziende potranno continuare ad avere accesso anche agli sgravi contributivi per le assunzioni al Sud, quelli per le donne e per i Neet.
Il prossimo 18 settembre i sindacati incontreranno per un confronto l’Osservatorio Previdenziale messo a punto dalla la Ministra del Lavoro Marina Calderone, che il giorno 20 riceverà la sintesi delle proposte sul tavolo. A quel punto, e solo dopo che la nota di aggiornamento al DEF avrà fornito il quadro completo delle risorse disponibili, si potranno tirare le somme.