La Produzione Metalmeccanica scende ancora, è questo il dato che emerge dall’Indagine congiunturale di Federmeccanica sulla produzione Metalmeccanica e Meccatronica, giunta alla sua 167a edizione, presentata oggi a Roma.
Secondo l’associazione datoriale aderente a Confindustria, la produzione industriale nel suo complesso continua ad evidenziare una “dinamica negativa, con risultati in peggioramento nel secondo trimestre, rispetto al primo”.
Metalmeccanica, dati produzione secondo semestre 2023
I dati della produzione metalmeccanica aggiornati al secondo trimestre 2023 (aprile-maggio-giugno) mettono in luce un’ulteriore flessione e peggioramento della situazione precedente. Si passa dal -0,1% del primo trimestre allo 0,5% del secondo trimestre 2023. La discesa dei numeri si fa ancor più preoccupante se messa a confronto con i dati del secondo trimestre 2022: -2%.
Metalmeccanica, andamento dei vari settori 2023
L’andamento dei vari settori dell’intera filiera è differente. Continuano ad avere un segno positivo, nel confronto tra il primo semestre 2023 sul primo semestre 2022, le attività produttive come:
- Altri mezzi di trasporti +11,9%
- Autoveicoli e rimorchi +8,5%
- Computer, Radio TV, Strumenti medicali e di precisione +1,8%
- Macchine e Apparecchi meccanici +1,2%
Mentre il dato negativo, ancora nel confronto tra il primo semestre 2023 su primo semestre 2022, interessa questi comparti:
- metallurgia -7,8%
- fabbricazioni delle macchine e apparecchi elettrici -4,6%
- prodotti in metallo -3,7%
Uno dei dati più preoccupanti messi in risalto dagli Industriali è anche che la produzione metalmeccanica del nostro Paese si colloca su livelli inferiori rispetto ai principali paesi UE. E senza contare il confronto extra UE. Come evidenziato dal grafico che segue l’Italia “perde” il confronto con Paesi come Francia, Germania e Spagna:
Né tranquillizzano i dati per il prossimo futuro. Si prevede un “deterioramento della congiuntura settoriale”, si legge, con gli indicatori degli andamenti tutti in costante riduzione. In particolare, questo ulteriore peggioramento potrà riguardare coloro che:
- hanno aumentato le consistenze del proprio portafoglio ordini, scese al 25% dal 29% e dal 33% delle precedenti indagini;
- prevedono incrementi di produzione per i prossimi mesi, ridotte al 24% dal 30% scorso.