HomeEvidenzaNoiPA Buoni Pasto, a chi spettano?

NoiPA Buoni Pasto, a chi spettano?

Stipendi NoiPA: Buoni Pasto, chi ne ha diritto?

Il servizio mensa e i buoni pasto sono regolati dall’art. 86 del CCNL 2016-2018 delle Funzioni Centrali che riportiamo:

  1. Le Amministrazioni possono istituire un servizio mensa, in gestione diretta o mediante affidamento a terzi ovvero, in alternativa, attribuire al personale buoni pasto sostitutivi.
  2. Il valore nominale del buono pasto è pari a euro 7,00.
  3. Per le condizioni di attribuzione del buono pasto, sono confermate le previgenti discipline previste nei comparti di provenienza.
  4. Nell’ipotesi di servizi mensa destinati sia a personale civile che a personale di altre categorie, i dipendenti civili mantengono il diritto ad utilizzare il servizio mensa alle condizioni già in vigore.
  5. I dipendenti in assegnazione temporanea ai sensi dell’art. 51 del presente contratto ricevono il buono pasto o, alternativamente, fruiscono del servizio mensa presso l’Amministrazione ove prestano servizio.
  6. È esclusa ogni forma di monetizzazione indennizzante.
  7. Agli oneri derivanti dal presente articolo si fa fronte nei limiti delle risorse già previste nei bilanci delle singole Amministrazioni per tale specifica finalità.

Buoni pasto: come sono trattati fiscalmente?

Chiarito che i buoni pasto spettano ai dipendenti delle Funzioni Centrali, occorre distinguere due tipi di buoni:

  • Buoni pasto elettronici
  • Buoni pasto cartacei

Per quanto riguarda i buoni pasto elettronici, la legge di bilancio 2020 ha disposto che i buoni pasto elettronici sono esenti fiscalmente fino alla soglia di 8 euro.

Con lo stesso provvedimento è stato disposto che l’esenzione fiscale dei buoni pasto cartacei passasse dai 5,29 a 4 euro.

Buoni pasto cartacei: un euro in meno ai dipendenti

Sono più convenienti i buoni pasto elettronici o cartaci?

Ovviamente, i buoni pasto elettronici, in quanto esenti, fino a 8 euro, dalla parte previdenziale e fiscale a carico dei dipendenti.

Riportiamo comunque un esempio di come è trattato fiscalmente il buono pasto cartaceo:

Il valore del buono pasto cartaceo si riduce di quasi un euro dopo l’applicazione delle ritenute.

Le ritenute sul buono pasto cartaceo sono applicate posteriormente sul cedolino e diventano ritenute economicamente rilevanti nel caso il dipendente maturi giornalmente il buono pasto, specie se l’orario di lavoro sia articolato su 7 ore e 12 minuti giornalieri.

La parte di buono pasto assoggettata a ritenute previdenziali aumenta il montante contributivo ed è valida ai fini pensionistici per la parte della pensione contributiva (quota C).

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