Stipendi NoiPA ‘da brividi’: in quali casi non arriva?

Nella notte di Halloween non poteva mancare un approfondimento da “brividi” sulla mensilità stipendiale di novembre. Uno dei timori di un dipendente, sia pubblico che privato, è quello che lo stipendio non venga accreditato. Vedremo in questo articolo in quali casi può accadere e cosa fare per evitarlo.

Chiusura del conto corrente

Uno dei casi più frequenti di mancato accreditamento dello stipendio si verifica quando il dipendente chiude improvvisamente il conto corrente.

Come sappiamo, gli stipendi sono emessi circa tre settimane prima dell’accredito. Quindi, una variazione dell’IBAN avrà effetto solamente dal mese successivo.

Un altro caso si verifica quando la banca, in caso di fusione, avverte che provvederà automaticamente a variare il conto corrente dello stipendio: non fidatevi, questo non è più possibile dal 2014 quando è terminato il progetto clessidra.

Un ultimo caso è un errore che fanno le Scuole quando segnalano la variazione delle coordinate bancarie sul SIDI e non su NoiPA in “Gestione Accessorie”.

L’IRPEF si recupera sempre in unica soluzione

Una regola da tener presente è che l’IRPEF deve essere trattenuta in unica soluzione.

Se non volete che l’IRPEF della dichiarazione dei redditi sia trattenuta sul Cedolino con conseguente decurtazione dello stipendio, non presentate il modello 730 ma il modello Redditi Persone Fisiche.

Un altro caso di debito di conguaglio fiscale è quando il dipendente toglie persone a carico. Con questa operazione a febbraio sarà effettuato il conguaglio a debito per il periodo d’imposta precedente.

Fino al 2022 NoiPA rateizzava il conguaglio fiscale se lo stesso superava i 300 euro. Ad inizio 2003 l’Agenzia delle Entrate ha vietato questa prassi.

I contributi previdenziali si recuperano in unica soluzione

Anche l’INPS non consente la rateizzazione del debito contributivo.

Prima della soppressione dell’INPDAP i debito per conguaglio previdenziale veniva recuperato in comode rate.

Concludendo, abbiamo elencato i casi in cui Fisco e INPS possono azzerarci lo stipendio.

C’è da tener presente che, se il pagamento fosse concesso in forma rateale, si creerebbe una disparità di trattamento con i contribuenti che sono costretti a versare in unica soluzione.