Non tutte le pensioni sono pagate dall’INPS. Lo Stato attribuisce, a titolo di risarcimento, benefici a diverse categorie di soggetti:
- militari o civili che hanno subito danni psico-fisici a causa di guerra,
- perseguitati politici antifascisti o razziali,
- internati nei campi di sterminio nazisti.
NoiPA è la piattaforma usata dalla Pubblica Amministrazione per gestire gli stipendi ci oltre 2 milioni di dipendenti italiani. Tuttavia NoiPA paga anche le pensioni di guerra.
Le pensioni di guerra costituiscono un raro caso di pensioni non di competenza dell’INPS e rappresentano un aspetto poco conosciuto che, tuttavia, vale la pena di essere raccontato proprio oggi, 4 novembre, festa delle Forze armate e 105° anniversario dalla firma dell’armistizio di Villa Giusti.
Pensioni di Guerra, a chi spettano?
La pensione di guerra non spetta solo ai combattenti ma anche ai civili che abbiano subito danni psichici o fisici per causa di guerra.
In questo caso la pensione di guerra è chiamata “diretta” in quanto corrisposta direttamente al soggetto interessato.
La pensione di guerra può essere indiretta quando il militare o il civile che ha avuto la menomazione viene a mancare prima di ottenere il diritto e lo stesso passa al coniuge oppure all’orfano.
Si chiama invece pensione di guerra di reversibilità la pensione di guerra ottenuta dalla vedova o dai figli (inabili) dopo che il dante causa è deceduto.
Dove si presenta la domanda
La domanda della pensione di guerra si presenta presso la Ragioneria Territoriale dello Stato del luogo di residenza.
Le pensione può essere concessa solo su domanda in quando non vi è alcun automatismo.
L’importo erogato varia a seconda della gravità delle menomazioni che sono riportate in apposite tabelle.
Ne riportiamo una tratta dal sito dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra
Pensioni di guerra: implicazione tributarie
Come vediamo, gli importi erogati a vedove ed orfani, a quasi ottant’anni dalla conclusione dell’ultimo conflitto bellico, sono irrisori.
Le pensioni di guerra sono paragonate ad un’indennizzo. Non sogno pignorabili e sequestrabili.
Non vanno dichiarate nel dichiarazione dei redditi tuttavia cumulano con gli altri redditi ai fini dell’ISEE.
Dobbiamo tener presente che dietro una pensione di guerra, c’è un dramma, un dolore che poche centinaia di euro al mese non risarciranno mai anche a distanza di tantissimi anni per coloro che hanno subito la perdita di un familiare intimo.