Le pensioni dei lavoratori statali subiranno dei tagli vertiginosi se la proposta di Quota 103 avanzata dal Governo per il 2024 non dovesse subire delle modifiche.
Nella Manovra 2024 Palazzo Chigi ha mantenuto Quota 103, ma coloro che decideranno di usare questa scorciatoia andando in pensione a 62 anni di età e 41 di contributi versati saranno penalizzati. L’assegno sarà infatti ricalcolato con il metodo contributivo e avrà dunque un importo minore.
Le perdite arriveranno addirittura a 12 mila euro. Le stime emergono da uno studio di Uil e UilFpl.
Pensioni 2024, tagli per gli statali: le stime
I sindacati dei lavoratori della pubblica amministrazione (ma non solo) sono già sul piede di guerra e hanno proclamato una serie di scioperi. Sono proprio gli statali, infatti, a essere maggiormente penalizzati da questa nuova versione di Quota 103: si riduce l’importo e si dilatano le finestre d’uscita, fissate ogni 9 mesi per i dipendenti pubblici (7 mesi per i privati).
Uil e UilFpI hanno calcolato la perdita che subiranno gli statali sulla quota retributiva di pensione con le nuove aliquote di rendimento previste dalla Legge di Bilancio per il 2024. A titolo esemplificativo, hanno preso a riferimento 6 categorie: medici, poliziotti, impiegati, insegnanti, dirigenti e infermieri.
Le nuove aliquote colpiranno le pensioni che al 31/12/95 hanno meno di 15 anni di contributi, per questo motivo i calcoli prendono in considerazione i soli lavoratori con 5, 10 o 14 anni di versamenti.
Come si evince dalla tabella, a causa del nuovo sistema di calcolo un medico può subire una perdita fino a 12.382 euro di pensione, un dirigente fino a 15.500 euro. Docenti e infermieri, che già oggi non navigano nell’oro, potranno subire dei tagli rispettivamente fino a 3.700 euro e 4.000 euro. Gli impiegati fino a 3.780 euro, i poliziotti fino a 4.600.
Insomma, se Quota 103 dovesse passare a queste condizioni rischia addirittura di peggiorare la precedente Legge Fornero, tuonano i sindacati. Non solo, ma il Governo potrebbe decidere di confermarla anche per gli anni a venire. In segno di protesta, Uil e Cgil hanno proclamato uno sciopero per il prossimo 17 novembre.