Il 17 novembre 2023 è stato indetto, da CGIL e UIL, uno sciopero contro la Manovra di Bilancio 2024.
I sindacati chiedono più risorse per rinnovare i CCNL pubblici e per salvaguardare la sanità pubblica.
In questo articolo, invece, tratteremo l’aspetto economico dello sciopero, cioè di quanto costa ai lavoratori una giornata di sciopero.
Abbiamo elaborato alcune tabelle specifiche per il settore della scuola tenendo presente che anche per tutte le altre categorie le trattenute si aggirano sugli stessi importi.
Chi segnala gli scioperi?
Le segnalazioni degli scioperi sono effettuate direttamente dagli uffici di servizio dentro la piattaforma NoiPA.
Quindi, per lo sciopero effettuato il 17 novembre prossimo, è molto probabile che la relativa ritenuta sia presente già nel mese di dicembre.
Ma a quanto ammonta? Ecco le tabelle per il comparto scuola:
Per il personale docente, la ritenuta varia dai 49,84 ai 78,34 euro.
Per il personale ATA, gli importi di una giornata di sciopero non differiscono molto da quelli dei docenti.
Come si calcola una giornata di sciopero per i dipendenti pubblici?
Per i dipendenti pubblici, in genere, la ritenuta per sciopero è pari ad un trentesimo dell’imponibile fiscale mensile.
L’imponibile fiscale è dato dall’imponibile contributivo meno i contributi previdenziali.
La ritenuta che il dipendente vedrà in busta paga riduce l’imponibile fiscale e, pertanto, l’incidenza mensile della ritenuta sarà pari all’importo della ritenuta meno una percentuale pari all’aliquota massima.
Per esempio, su una ritenuta di 60 euro l’irpef in meno trattenuta è di 15 euro e, di conseguenza, l’incidenza effettiva della ritenuta è ridotta a 45 euro.
I giorni di sciopero sono validi ai fini previdenziali
Poiché il diritto di sciopero è riconosciuto dalla Costituzione, la giornata è valida ai fini della maturazione del diritto alla pensione.