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Istat: un terzo delle imprese rischia il “lockdown finale”, le micro più vulnerabili

Nella ”Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana” che analizza i mesi di maggio e giugno, diffusa il 7 luglio dall’Istat, lo scenario del nostro Paese viene rappresentato come se fossimo alla vigilia di una annunciata emergenza, ma questa volta economica e sociale.

”L’impatto della crisi sulle imprese è stato di intensità e rapidità straordinarie, determinando seri rischi per la sopravvivenza: il 38,8% delle imprese italiane (pari al 28,8% dell’occupazione, circa 3,6 milioni di addetti, e al 22,5% del valore aggiunto, circa 165 miliardi di euro) ha denunciato l’esistenza di fattori economici e organizzativi che ne mettono a rischio la sopravvivenza nel corso dell’anno“.

Quanto alle caratteristiche delle imprese che denunciano i forti rischi, che l’Istituto chiama ”imprese vulnerabili”, ”il pericolo di chiudere l’attività è più elevato tra le micro imprese (40,6%, 1,4 milioni di addetti) e le piccole (33,5%, 1,1 milioni di occupati) ma assume intensità significative anche tra le medie (22,4%, 450 mila addetti) e le grandi (18,8%, 600 mila addetti)”.

Il link alla nota Istat: https://www.istat.it/it/archivio/245342

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