Lo smart working per i lavoratori del settore privato, genitori di figli under 14, si fermerà al 31 dicembre 2023. E così niente proroga al 30 giugno 2024. E’ quanto si apprende dai lavori del Senato, dopo che il Governo ha deciso di mettere la fiducia sulla conversione in legge del Decreto Proroghe, tagliando fuori gli emendamenti delle opposizioni che prorogavano il lavoro agile.
Ma perchè questa scelta di Meloni & C. di cancellare l’ennesimo diritto dei lavoratori e delle lavoratrici dopo la Manovra che penalizza le uscite pensionistiche?
Smart Working non confermato nel 2024: la scelta politica
La scelta di non prorogare lo smart working semplificato per il 2024 corrisponde ad una precisa decisione politica del Governo, che segue quanto già stabilito a proposito dei lavoratori del pubblico impiego. Per questi, dopo lo stop al lavoro agile, si è profilata una mini proroga al 31 dicembre prossimo, ma solo per i soggetti fragili.
All’indomani dallo stop del Senato la conferma è arrivata anche dalla ministra del Lavoro Marina Calderone:
«Dobbiamo fare delle riflessioni: al 31 dicembre finisce la normativa emergenziale e dobbiamo guardare all’evoluzione di un modello che ha contaminazioni con forme di lavoro che non sono ascrivibili a una prestazione di lavoro che ha un inizio e una fine nell’arco della giornata».
Dalle parole della Ministra sembra che ci sarà un supplemento di riflessione da parte del Governo che non ha fatto mai mistero di voler mettere un freno alla normativa emergenziale. Intenderà regolare la materia con un provvedimento strutturale che stabilisca il diritto al lavoro agile per alcune categorie fragili? Al momento indizi al riguardo non ci sono. Ma nel frattempo è venuto meno il diritto potestativo fissato dalla legge, per cui l’unica soluzione per i lavoratori e le lavoratrici sarà trovare un accordo con il datore di lavoro
Non meno rilevanti sono state le pressioni esercitate dalle organizzazioni di rappresentanza di Imprese del Commercio e del Turismo. Come Confcommercio, Fipe, Confesercenti, che da tempo avevano messo nel mirino il lavoro agile, considerato uno dei colpevoli della desertificazione degli uffici e luoghi di lavoro e quindi della riduzione della clientala tra pausa caffé e pranzo.