Si riaccende la speranza in Senato per la proroga dello smart working semplificato anche nel 2024. La notizia arriva dai lavori parlamentari di conversione del Decreto Anticipi dove sono stati presentati, in Commissione Bilancio del Senato, alcuni emendamenti a firma di esponenti dei partiti di opposizione.
Si tratta della senatrice Elisa Pirro del Movimento 5 Stelle e dei senatori PD Camusso, Furlan, Zampa, Zambito, Manca.
Vediamo cosa prevedono questi emendamenti che si propongono si estendere lo smart working semplificato anche per il 2024 sia per i lavoratori dei settori privati che del pubblico impiego.
Smart Working, proroga 2024 possibile in questi casi
Il lavoro agile è attualmente possibile con accordo individuale tra datore e lavoratore, salvo intese previste dagli accordi sindacali. Ma la normativa dell’emergenza Covid sta portando avanti da tempo una particolare forma di smart working, che costituisce diritto per i lavoratori:
- nei comparti del pubblico impiego per i soggetti fragili, entro il 31 dicembre 2023;
- nei settori del lavoro privato per i genitori con figli under 14, entro il 31 dicembre 2023.
In entrambi i casi il regime emergenziale va a scadenza e senza una proroga decisa entro la fine dell’anno dal 1° gennaio 2024 verrà meno il diritto potestativo.
Gli emendamenti delle opposizioni al Senato vanno proprio in questa direzione: fare in modo che la normativa emergenziale sullo smart working continui ad esplicare i suoi effetti. Le iniziative si propongono infatti di prorogare “al 30 giugno 2024” gli effetti dell’attuale normativa sia per i lavoratori del settore pubblico, sia per il settore privato.
Per arrivare all’approvazione del testo sarà però importante che vi sia il consenso anche dei partiti di maggioranza di centro-destra, che già alcuni giorni fa – sempre al Senato – hanno bloccato iniziative analoghe di proroga dello smart working.