Dopo il rinnovo del CCNL per i lavoratori dipendenti delle banche firmato da ABI, Intesa San Paolo e i sindacati, sale l’attesa per il rinnovo del contratto “fratello”, quello che interessa le Banche del Credito cooperativo.
Al momento manca l’avvio di un negoziato tra Federcasse, che rappresente queste banche e i sindacati Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Ugl Credito, Uilca. Nelle ultime ore però sembra che qualcosa si stia muovendo.
La conferma arriva dalla sigla sindacale più rappresentativa dei lavoratori del settore, Fabi, che su Il Sole 24 Ore dichiara che «il negoziato sarà avviato entro febbraio 2024», al centro di questo la richiesta di incremento stipendiale di 435 euro.
CCNL Federcasse, 435 euro per i dipendenti BCC
Il rinnovo del CCNL ABI è arrivato a fine novembre e ha portato un aumento economico per i lavoratori di 435 euro scaglionati in tranche, a partire dal mese di dicembre (per i dettagli clicca qui) per la 3a Area professionale, 4° livello. Questo contratto si applica ad una parte consistente del settore bancario italiano, escluso il Credito Cooperativo che ha quale riferimento il CCNL Federcasse.
I circa 35.000 lavoratori delle Bance del Credito Cooperativo in questa fase sono sulla porta in attesa del rinnovo. E chiederanno a Federcasse proprio quei 435 euro avuti dalle banche aderenti a ABI. E non solo, i sindacati annunciano anche di voler chiedere anche gli arretrati (elemento che andrà a riequilibrare la distanza con il CCNL ABI). Insomma una vera e propria parificazione salariale per garantire le stesse tutele ai lavoratori delle banche per un CCNL che è scaduto il 31 dicembre 2022.
Nella piattaforma ci sarà anche la richiesta di 2 ulteriori scatti di anzianità e l’aumento della contribuzione alla previdenza complementare e assistenza sanitaria integrativa, inclusa il long term care. Sul fronte della flessibilità i sindacati puntanto ad ottenere la riduzione dell’orario settimanale a 35 ore e una migliore regolamentazione della mobilità professionale.