Il cosiddetto Bonus Meloni, si dovrà restituire nel caso si dovessero superare i limiti di reddito previsti?
L’articolo 39, comma 1, del decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48, recante “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro” (c.d. decreto Lavoro), ha previsto che: “Per i periodi di paga dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, determinato ai sensi dall’articolo 1, comma 281, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 è incrementato di 4 punti percentuali, senza ulteriori effetti sul rateo di tredicesima. Resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.
Quale reddito per aver diritto alla decontribuzione?
Il Governo ha fissato in € 35.000 il limite di imponibile previdenziale per aver diritto al bonus del 6% e in € 25.000 per aver diritto al bonus del 7%.
Se dividiamo per 13 i due importi, troviamo i massimali mensili rispettivamente di 2.692 euro e 1.923 euro.
La domanda che sorge spontanea è: nel caso di superamento di questi massimali, occorre restituire il bonus?
Cosa accade se si superano i limiti di reddito?
Il messaggio Inps n. 1932 del 24 maggio 2023 regola il pagamento del bonus.
Il rimborso della decontribuzione viene fatto su base mensile e non è assoggettato a conguaglio di fine anno.
La tredicesima mensilità, per l’anno 2023, non influisce nell’imponibile contributivo del mese in cui viene erogata. Quindi il dipendente che dovesse superare i 35 mila euro di imponibile contributivo nel corso del 2023 non è tenuto a restituire la decontribuzione percepita in quanto il diritto viene maturato mese per mese.